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THE PRODIGY "Live Carpisa Neapolis Festival Napoli 16-07-2009 "
(2009)
L’attesa del secondo giorno del Carpisa Neapolis Festival di Napoli è per i Prodigy. Il loro ritorno in Italia, ma soprattutto la loro prima data al sud Italia, ha fatto sì che arrivassero alla Mostra d’Oltremare oltre 9000 mila persone. Fa caldissimo a Napoli e l'apripista Juliette Lewis è veramente al massimo. Disponibilissima, si capisce già dal souncheck la sua voglia di salire sul palco. L’attrice hollywoodiana sfata appieno il mito della starlette viziata e si dà anima e corpo al pubblico napoletano, che ancora non ha riempito l’area antistante all’enorme palco. Il suo show è completamente folle, la Lewis si scatena e rende il pubblico parte integrante dello show, tendendogli più volte il microfono e pretendendo, quasi, che diventi il secondo cantante sul palco. Dopo essere caduta quasi in trance, ha lasciato il posto ai Motel Connection. Il ritorno di Samuel e soci sul palco fa da preludio agli incredibili !!! (Chk Chk Chk). Punk, elettrofunk, chiamatelo come volete, il gruppo californiano fa un live entusiasmante. Il pubblico è impazzito sulle note di ''Louden up Now'' e soprattutto di ''Myth Takes''. La gente è sempre più numerosa, aspetta l’evento della serata, ma nel frattempo non disdegna di scatenarsi su un live veramente elettronico. Ma sono loro che il pubblico aspetta. Per loro, soprattutto, è arrivato pubblico da tutta Italia. I Prodigy hanno fatto la storia della techno anni ’90, sono stati in grado di portare l’idea del rave verso un pubblico spesso anche diffidente verso un mondo sconosciuto ai più. “World’s on Fire”, tratto da “Invaders must die”, è l’apertura col botto. “Breathe” precede “Omen”, singolo del gruppo, ma sono, ovviamente ''Smatch My Bitch up'' e ''Firestarter'' che raccolgono i maggiori consensi. Liam Howlett, Keith Flint e Maxim si scatenano su un pubblico in delirio. Le strobo e i giochi di luci la fanno da protagonista nonostante le dichiarazione della vigilia in cui il gruppo ha dichiarato di volere uno show a luci basse. Poi “Poison”, “Run”, ovviamente “Invaders must die” fino a “Out of space”, che chiude in bellezza. Un’ora e mezza di concerto per chiudere alla grande questa XIII edizione del Carpisa Neapolis Festival, che si conferma sempre più come uno dei festival di punta del cartellone nazionale. (Francesco Rajola)