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AFTERHOURS "Live Circolo Degli Artisti Roma 12-04-2006"
(2006)
Organizzazione degna delle grandi occasioni al Circolo degli Artisti di Roma; infatti sono sbarcati, per tre date consecutive, gli Afterhours con tutto l’ambaradan che li circonda ed il seguito di fan accaniti che fa traboccare ogni posto dove vanno a suonare. Per il locale, che io sappia, un tour de force come pochi. Tutte e tre le serate sono state sold out e l’entusiasmo che si respirava era palpabile. Questa recensione si riferisce unicamente alla seconda giornata, l’unica che mi sono potuto gustare purtroppo. Ci sarebbe stato benissimo anche un bis visto che la band ha suonato come sa fare ormai da un lustro e più. L’impressione è che il gruppo di Agnelli si stia caricando e rodando per le prossime date del tour che a maggio e giugno la vedrà varcare l’Atlantico e visitare un pò tutti gli States e il Canada in compagnia dell'ormai onnipresente Greg Dulli e i suoi Twilight Singer. Il nuovo approccio internazionale ha fornito al gruppo una bella boccata d’aria e nuovi stimoli. Sarei curioso di vedere cosa riusciranno a donare ai palchi americani! Sicuramente il particolare timbro di voce di Agnelli lascerà il segno anche se purtroppo nella versione inglese di “Ballate per piccole iene” per noi italiani va a mancare di un qualcosa di non ben definito. Magari il problema é che non conosciamo l’inglese abbastanza bene...? Più probabile é che abituare il proprio pubblico ad un disco e poi riproporlo in un’altra lingua immancabilmente crea dei problemi. L’azzardo é stato fatto ed ora se ne pagano un pò di conseguenze. In questa serata l’impeto di Agnelli nell’aver troncato “There’s many ways”, perché il pubblico la cantava in italiano, mi ha portato via un pezzettino di cuore... é stata bene o male l’unica nota negativa perché comunque la resa in "anglofono" non è così tremenda come il rincorrersi di voci e critiche su internet aveva fatto capire. Non perdono nulla della visionaria creatività in cui erano immersi la prima volta che li ho ascoltati in italiano, anzi non azzarderei a dire che a volte li preferisco. Inutile perdere tempo a parlare dei brani classici che hanno suonato durante la serata come “Voglio una pelle splendida” e “Sui giovani d’oggi...”; sono canzoni che conosciamo bene e amiamo da sempre. L’impressione finale del concerto é l’aver trovato una band un pò ibrida, con un piede in Italia e l’altro nel mondo... ma sempre una grande band! Magari con la paura del giudizio del suo pubblico ormai abituato a cantare a squarciagola ad ogni concerto, ma si sa Agnelli ormai ha intrapreso questa scelta in questo tour contro tutto e tutti, e non ha paura anche di arrivare alle "mani" con il suo pubblico pur di portare avanti la sua scelta, quando si dice "coerenza"... (Daniele Bianchi)