Sono presenti 346 recensioni concerti.
JOHN FOGERTY "Live Alcatraz Milano 12-06-2008"
(2008)
In arrivo in Italia per la prima volta, e per un'unica data, John Fogerty, un artista fondamentale per la storia della musica rock, uno di quelli per cui si può dire, senza tema di smentita, che abbia scritto pagine fondamentali per la musica degli ultimi 40 anni, non ha deluso le attese del pubblico accorso in massa all'appuntamento. John Fogerty, fondatore con il fratello Tom dei Creedence Clearwater Revival, nonché cantante e chitarrista, è infatti l’autore di alcuni dei brani più famosi del rock, canzoni che tutti conoscono, magari solo per averle sentite distrattamente in qualche spot commerciale in tv, o nella colonna sonora di un film, o rifatte da altri artisti. L’elenco da citare sarebbe lunghissimo, basti pensare a veri masterpiece come 'Proud Mary' o 'Have You Ever Seen The Rain'. Camicia a quadroni azzurra e fazzoletto rosso intorno al collo (esattamente come sulla copertina di "Cosmo's Factory"!), chitarra in mano, Fogerty si presenta al pubblico col sorriso e la tranquillità di chi suona per il piacere di suonare, per divertirsi e far divertire gli ascoltatori. Sorriso che manterrà per tutto il concerto, costituito dal susseguirsi per oltre due ore dei capolavori del suo songbook, alternati a brevi presentazioni delle canzoni, come quando rievoca Woodstook come ispirazione per “Who'll Stop The Rain”, o quando mostra un disegno di sua figlia (sei anni) chiedendo l'applauso per il “capolavoro”. Scorrono così in rapida sequenza classici del calibro di “Up Around the Bend”, “I Heard It Throught The Grapevine”, “Born on the Bayou”, “Travelin' Band”, “Have You Ever Seen The Rain”. In ogni canzone, Fogerty si esibisce anche alla chitarra con assoli sempre coinvolgenti sebbene tecnicamente semplici, come richiede in fondo spirito del rock. Per la gioia dei fans, in maggioranza over quaranta, Fogerty si concede volentieri avvicinandosi al proscenio, stringendo mani, ricambiando saluti, evidentemente stupito dell'accoglienza, tanto da ringraziare più volte il pubblico italiano per averlo atteso per quaranta anni. In chiusura arriva il brano forse più atteso, “Fortunate Son”, che il pubblico canta in coro. Pochi minuti di pausa, e Fogerty rientra per due bis: “Rockin' All Over The World” e “Proud Mary”, anch'essi due pagine fondamentali della storia del rock. Una carriera costellata di capolavori memorabili, per un artista che, pur avendo scritto canzoni immortali, non è mai comparso tra i vip del music business, mantenendo sempre un atteggiamento più vicino a quello dei rockers che non a quello delle rock star, e ancora cacpace di regalare grandi emozioni, come ha dimostrato in questa data italiana. (Giorgio Zito)