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CAPAREZZA "Live Thunder Road Codevilla 16-05-2008 "
(2008)
A due anni di distanza dall’ultimo disco il rapper di Molfetta noto al grande pubblico per il successo del brano “Fuori dal tunnel”, è tornato al Thunder Road con un lavoro ancora più complesso del precedente “Habemus capa” del 2006, e con uno spettacolo di cui molti hanno gustato un assaggio durante il concerto del 1° maggio a Roma. Se già “Habemus capa” si presentava come un lavoro a tema, dove Caparezza moriva nel primo brano, e si reincarnava nel corso del disco in diversi personaggi (espediente interessante per parlare dell’attualità senza usare la prima persona) fino a risorgere nel brano conclusivo, il nuovo “Le dimensioni del mio caos” è un vero e proprio concept album. Al centro del disco c’è il ’68, tutto quello che da quel movimento è nato, e ciò che nella società di oggi è rimasto, soprattutto dal punto di vista culturale. Però Caparezza è nato nel 1973, quindi non può raccontare in prima persona. L’espediente questa volta è raccontare con gli occhi di un personaggio inventato, Ilaria, una giovane hippie di allora. Nell’arco di quattordici canzoni, Caparezza torna a parlare di oggi e di ciò che ci circonda, attraverso gli occhi della ex hippie. Dagli stabilimenti siderurgici che chiudono nella sua Puglia, ai danni ambientali prodotti, da Dan Brown a Harry Potter, tutto finisce nel tritacarne di Caparezza, in un vortice di parole e rime, con un uso sorprendente della lingua italiana che è la sua cifra stilistica. Dal vivo si perde un po’ il filo conduttore del disco, ma le canzoni nuove (tra cui spiccano “Io diventerò qualcuno” e “Pimpami la storia”), alternate a quelle dei lavori precedenti, reggono il confronto. Tornano così dal repertorio precedente “La mia parte intollerante”, “Torna Catalessi”, “Vengo dalla luna”, “The Auditels Family”, oltre all’immancabile “Fuori dal tunnel”. L’approccio musicale è ancora più vario che in passato, si va dall’acida ironia folk della splendida “Vieni a ballare in Puglia” al quasi metal, in un gran calderone che lo allontana sempre più dal rap strettamente inteso, e lo avvicina a quello che probabilmente è uno dei suoi maestri musicali, Frank Zappa. Geniale in “Abiura di me”, brano con cui rivendica con ironia e intelligenza il suo impegno (“io faccio politica pure quando respiro”) ma senza illusioni rivoluzionarie (“se pensi che possa cambiare il mondo ti sbagli alla grande”) e il suo essere “altro” dal mondo del rap, senza però per questo ergersi a predicatore o trascinatore di folle adoranti (“mi credi il Messia? Sono problemi tuoi”). Insieme al libro da poco pubblicato, “Saghe mentali”, il nuovo disco è la descrizione di un’Italia dove l’unico vero eroe è chi fa fatica a arrivare a fine mese, come canta nel nuovo singolo “Eroe”. Ad accompagnarlo dal vivo, la solita band competente e rodata, pronta a seguirlo non solo nella musica ma anche nell’aspetto teatrale, dando l’impressione di divertirsi quasi di più a recitare che a suonare i loro strumenti, come nel finale di “Bonobo Power” (in cui si sostiene che la scimmia bonobo è l’evoluzione dell’uomo) quando si presentano tutti con la maschera da scimmia. E Caparezza dimostra ancora una volta di essere un vero performer e conoscere molto bene l’arte dello spettacolo, proponendo sempre nuove trovate per accompagnare ogni canzone e prendersi di gioco di tutto e di tutti, pubblico compreso, rendendo così più coinvolgente il concerto. (Giorgio Zito)