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16/12/2021   HENNA
  ''Sono indipendente quindi la macchina va a trenta all’ora, ma va e non arranca...''

Henna non è la città della Sicilia con l’acca davanti, non è l’arbusto spinoso e nemmeno il suo derivato per colorarsi naturalmente i capelli di rosso: è il nome dietro al quale si nasconde la cantautrice valtellinese Elena Mottarelli, un omaggio allo storico brano e album di Lucio Dalla, una dedica all’artista bolognese e al cantautorato italiano. “LA COSA PIÙ BELLA CHE C’È” (distribuzione The Orchard) è il titolo del suo nuovo singolo e ne abbiamo parlato con lei.

Hai da poco pubblicato il tuo nuovo singolo “La cosa più bella che c’è”. Aiutaci a definire la musica che incontriamo in questo brano… ''Mi sbilancio e definisco il sound di questo brano elegante e un po’ severo nelle strofe, un po’ come una vecchia signora. Si parla di fatica nell’affrontare le cose quando gira tutto nel verso sbagliato con la consapevolezza però di avere un appiglio che annulla tutto ciò che fa male''.

Questo singolo anticipa un lavoro più ampio? Se sì, qualche anticipazione? ''Questo singolo anticipa sicuramente un’altra serie di singoli che sono pronti per fare capolino, e poi certamente un gran bel sogno/desiderio è quello di far uscire un bell’album. Ad oggi sono indipendente quindi la macchina va a trenta all’ora ma va e non arranca''.

Sei di Sondrio. Che rapporto hai con le radici, con l’appartenenza a un luogo? ''Sono molto legata al posto in cui sono nata e dove ho vissuto per molto tempo, sia per il luogo in sé, con i suoi paesaggi mozzafiato, sia per le persone che ci stanno e lo rappresentano. Quella è casa, Milano è tante cose e io la amo, ma la Valtellina è proprio la mia casa e lo sarà per sempre''.

Quando registri, pensi all’impatto che il brano avrà su un palco? ''Nel processo di scrittura non penso mai a questa cosa, a dir la verità non avevo mai pensato di pensarci. Però quando il pezzo è finito la mia mente parte e si immagina di cantarlo su un palco, cosa che mi aiuta anche a capire quale direzione potrebbe prendere anche a livello di arrangiamento''.

Hai degli artisti di riferimento su tutti? ''Mi piace dire di aver studiato i cantautori italiani come base di partenza, anche perché rappresentano un buon 70% dei miei ascolti, non ho artisti a cui mi aspiro e dico: vorrei essere come lui, oppure, vorrei che questo pezzo assomigliasse a questo, perché a volte può essere limitante, senza schemi è più semplice fare qualcosa di originale. Mi ascolto sempre le nuove uscite e cerco nuovi artisti da scoprire per aumentare il mio bagaglio musicale''.

Sei reduce da esperienze bellissime come arrivare in finale a Musicultura. Che ricordi conservi? ''Sicuramente ricordi speciali, anche perché io e i miei amici aka componenti della band siamo partiti all’avventura per le selezioni di Musicultura quando l’Italia stava in zona rossa e tutti i nostri amici e colleghi non avevano la possibilità di suonare e quindi lavorare. Ci siamo esibiti in due teatri splendidi, e seppur non ci fosse pubblico per via delle vecchie direttive è stato emozionante comunque. Mi è dispiaciuto tantissimo non poter suonare allo Sferisterio alla finalissimissimissima ma sono comunque soddisfatta''.

Sempre più frequentemente si discute del rapporto fra musica e social: per molti artisti emergenti, Facebook, Instagram, Twich rappresentano una grossa opportunità per raggiungere un maggior numero di persone. Quale rapporto hai con questa realtà? ''Ammetto che è veramente importante essere attivi sui social con i propri progetti musicali, vuoi o non vuoi è una gran parte del lavoro di promozione e proprio di attività dell’artista. Due settimane fa mi hanno rubato il telefono e per qualche giorno ne ho avuto uno di cortesia non proprio all’ultimo grido, e quindi la mia relazione con social si è interrotta per qualche giorno, mi sono sentita spaesata e quasi impossibilitata a lavorare il che da un punto di vista è quasi triste ma in realtà è stato proprio così''.

Progetti per i prossimi mesi? Qualche live in vista? ''Per ora no, ma con le nuove direttive e di conseguenza con la possibilità di suonare all’interno dei locali dovrebbero arrivare un po’ di situazioni. Non vedo l’ora!''.