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12/05/2014   LA MADONNA DI MEZZASTRADA
  'In questo mondo di artisti, sono quasi più i musicisti che gli ascoltatori...'

Novità assoluta nel panorama indie-rock italiano. La Madonna di MezzaStrada, da Perugia, pubblica un secondo disco di tutto rispetto. Uscito il 13 Marzo 2014, dopo il debutto di ''CANTICHE'' del 2008, questo “Lebenswelt (il mondo della vita)”, raggiunge picchi di ottima commistione tra musica e parole soprattutto nei brani “Il mondo della via”, “Io”, “Regione” e “Tunisia”. Le parole scorrono veloci e sono dirette nel descrivere tutti i difetti umani e la frivolezza stessa dell'essere. Sotto la musica è un mix perfettamente riuscito tra rock e post-rock che restituisce la giusta atmosfera alle parole e alle tematiche trattate nei testi. Finalmente zero banalità e ammiccamenti paraculi. Qui nessuno vuole ingraziarsi nessuno. Qui nessuno vuole costruirsi una “fan-base” a tavolino. La band è cruda e diretta e non ha paura di dire la verità. Cosa ormai rara nella scena indipendente italiana. Disco consigliatissimo quindi. Ho scambiato quattro chiacchiere con loro. Il disco è uscito il 13 Marzo 2014, come sta andando? ''In circa tre mesi dall'uscita del disco abbiamo ottenuto un ottimo riscontro, ottime recensioni sul web e molti live, tra i quali le finali dell'Arezzo Wave e il concerto del primo maggio a Perugia. Speriamo che continui così''. Questo è il vostro secondo disco. Il primo è uscito nel 2008. Quanto è cambiato il panorama della musica indipendente italiana e quanto è difficile per una band come la vostra emergere? ''Probabilmente la carenza di lavoro tra i giovani ha spinto molti a seguire i propri sogni, si è creato un vero e proprio “mondo di artisti” dove sono quasi più i musicisti che gli ascoltatori e i fruitori della musica. E' un calderone, molto difficile spiccare fuori, noi facciamo la nostra proposta musicale per un'esigenza personale, poi se veniamo apprezzati tanto meglio''. I testi sono una parte fondamentale del vostro progetto. Come nascono e chi li scrive? ''Sì, l'aspetto cantautorale è il punto su cui è incentrata La Madonna di MezzaStrada, ma l'aspetto musicale completa il tutto e ha tanta importanza quanto i testi. I testi li scrivo io (Fabio Ripanucci), nascono nei momenti più impensabili, mentre dormo, mentre lavoro; quando ho un'idea ed è veramente ispirata, allora cerco una penna e un foglio al più presto prima che la dimentico. I testi sono l'espressione e la sintesi delle mie vicissitudini, delle mie impressioni o il mio punto di vista su alcuni temi che mi premono''. Durante i live la gente presta attenzione alle parole? ''Spero di sì, chiedo sempre al fonico di far capire le parole. Alcuni testi sono molto serrati e qualche parola o frase può passare inosservata, ma chi ascolta e ha una sensibilità adatta viene spesso colpito da questo o quell'altro verso. In un live basta che arriva anche un solo verso, è come mettere la pulce nell'orecchio, il resto viene da sé''. Progetti futuri? ''Per il futuro speriamo di suonare e fare un tour modesto. Uscirà forse un terzo disco, già qualcosa sta nascendo, ma ancora è presto per dirlo''. (Jennifer Commiuti)