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20/12/2024
23/06/2021 FLORA
''Assaporo le piccole cose come fossero un respiro d'aria fresca dopo un'apnea durata anni...''
Ciao Flora, è da poco il tuo nuovo singolo, “Serenità”, ci racconti come è nato? ''Serenità nasce nel settembre 2020 ma si trasforma acquisendo nuovo significato e nuova veste qualche mese dopo. Insieme ad altri due singoli in prossima uscita è infatti l’espressione dei pensieri, degli slanci, delle presunte nuove consapevolezze, figlie di questo particolare periodo storico, a cui ho avuto bisogno di dare una forma. Prodotta insieme ai ragazzi di Bodacious Collective (Giovanni Pallotti, Davide Sollazzi e Massimo Colagiovanni) e a Paolo Zou, ''Serenità'' è un inno all’amore e alle piccole cose, quelle che sembrano sciocche e senza importanza, ma che in realtà contano più di tutto''.
Quali sono per te le piccole cose che contano più di tutto? ''Nel mio brano canto l’attimo fuggevole in cui ci si ferma ad ammirare Roma con il suo vento caldo che soffia dal mare, lo sguardo di due genitori che nonostante ne abbiano passate tante trovano sempre il modo di riscoprirsi innamorati, il desiderio di tornare a dormire nel suo stesso letto, ogni sera di ogni giorno che verrà. Da sempre nella mia vita mi soffermo fin troppo sulle cose “piccole”: mi perdo mentre cammino con lo sguardo alzato a guardare i balconi delle case, assaporo il primo sorso di birra come fosse un respiro d’aria fresca dopo un’apnea durata anni''.
Quali sono le influenze musicali che ti accompagnano nella scrittura delle tue canzoni? ''Nelle mie orecchie di bambina risuonavano perennemente i grandi della musica cantautorale italiana. A casa i miei genitori ascoltavano Battisti, De Gregori, Gaber, Guccini, e poi l’immancabile Renato Zero, solo per citarne alcuni. Questo per forza di cose ha influito notevolmente sul mio modo di pensare e scrivere canzoni. Ho poi studiato svariati anni pianoforte, prima classico e poi moderno, ed ho lasciato che questo strumento condizionasse la mia scrittura: i miei brani nascono sempre in versione acustica pianoforte e voce per poi vestirsi di altri suoni. Oggi ascolto praticamente ogni genere di musica prestando comunque un occhio di riguardo alla scena italiana che trovo ricca di interessanti cantautrici e cantautori''.
Quando hai iniziato ad avvicinarti alla musica come cantautrice? ''Durante gli ultimi sei mesi del mio percorso universitario ho avuto l’opportunità di vivere ad Essen, in Germania. Lì ho frequentato il Conservatorio Folkwang Universität der Künste e ho cominciato a scrivere le prime canzoni. Dopo la laurea la voglia di confrontarmi nuovamente con culture diverse dalla mia, unita al desiderio di approfondire i miei studi in campo di composizione musicale, mi ha portata a Londra, dove ho vissuto per un anno e mezzo con la mia parte di famiglia Giamaicana e ho preso un Master in Songwriting.
Ben presto ho però compreso quanto preferissi scrivere in italiano piuttosto che in inglese. Trovo la nostra lingua decisamente musicale, malleabile, poetica anche se talvolta difficile da utilizzare. Sono quindi rientrata in Italia, ho capito quanto scrivere canzoni fosse un bisogno naturale e catartico ed ho deciso di iniziare il mio progetto originale''.
Cosa c’è nel tuo futuro musicale? ''Come anticipato in precedenza il prossimo futuro vedrà l’uscita di due nuovi singoli legati a ''Serenità'' da un filo tematico comune. Spero poi di riprendere quanto prima l’attività live. I concerti mi sono mancati davvero tanto durante l’ultimo anno e mezzo. Non ricordo quasi più l’emozione di salire su un palco, l’impareggiabile sensazione d’intesa con i miei musicisti, il gin tonic traballante ed immancabile accanto al mio pianoforte. Non vedo poi l’ora di dedicare tutto il mio tempo e le mie energie alla realizzazione del mio primo album che spero mi porterà tante soddisfazioni''.