interviste

13/04/2021 FABIO DE VINCENTE
''Il mio progetto è nato, morto e risorto spesso nell’arco della mia carriera...''

Come nasce il tuo progetto musicale? ''Nasce quando avevo 5 anni e decisi che da grande avrei fatto il musicista. Successivamente iniziò un lungo periodo di gavetta piano e voce e poi creai uno staff per raggiungere obiettivi più ambiziosi. Il mio progetto è nato, morto e risorto spesso nell’arco della mia carriera. Ogni volta è come ripartire da capo, come questa volta che, spero, sia l’ultima''.

Di cosa parla “Come nelle favole”? ''Quando si scrive lo si fa raccontando sempre un pezzo di sé. In “Come nelle favole” descrivo la consapevolezza di una vita vissuta intensamente, tra viaggi nella memoria e aspettative future, con crudezza, sarcasmo, disillusione, e che a volte la vita può diventare come una favola, con un lieto fine''.

Come vedi l'attuale situazione musicale con una pandemia ancora in corso? ''Tutto passerà come tutto passa ed è sempre passato nella storia del mondo; anche la musica ne ha subito chiaramente le conseguenze, così come chi di musica ci vive, ma questo mondo non gira solo intorno ai live; torneremo comunque presto a fare concerti e ad andarci''.

Quali sono i tuoi artisti di riferimento? ''Tutto ciò che si ascolta inconsciamente ti condiziona, soprattutto quello che ti piace. Dovrei fare una lista di un centinaio di artisti e di una decina di generi musicali. Alla fine la propria identità è l’unica cosa che conta''.

Hai/avresti avuto in programma dei live nelle prossime settimane? ''Sì, un bel live per il mio vicino di casa... ognuno a casa sua però. A parte gli scherzi, quello che avrei avuto in programma non conta niente, ora sono molto concentrato su quello che sto facendo... come rispondere a Music Map per esempio…''.