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20/12/2024
10/07/2020 BARBARA ERAMO
''La libertà espressiva è impagabile...''
Barbara Eramo, cantante ed autrice, nata a Taranto e residente a Roma da diversi anni, negli anni ’90 esordisce discograficamente col duo Eramo & Passavanti (produzione artistica di Bungaro) con il quale vince il premio della critica nella sezione Giovani del Festival di Sanremo 1998 e il “Premio Volare” per la migliore esibizione del festival, assegnato da Michael Nyman, presidente della giuria di qualità. Da lì colonne sonore per film e fiction, un disco realizzato insieme al musicista produttore francese Hector Zazou e Stefano Saletti distribuito dalla Naive in Francia/ WorldWide. Voce solista in alcuni concerti del Maestro Nicola Piovani, dal 2005 è la cantante solista della Piccola Banda Ikona. Il suo nuovo capitolo artistico è ''Emisferi''.
Parlaci della tua musica e di come nasce il progetto ''Emisferi''. ''Probabilmente sono un'apolide musicalmente parlando, amo affondare radici in tanti luoghi diversi... Sono interessata ai tanti linguaggi che incontro negli scambi musicali e nei viaggi. Credo che il punto di convergenza sia proprio la scrittura che mi permette di catturare in quella manciata di minuti tutte le melodie, le atmosfere e le impressioni che si avvicendano nella testa, nel corpo emotivo. ''Emisferi'' ha sviluppato man mano il suo concept proprio partendo dalla canzone dal titolo omonimo. Da lì parlare delle differenze, svilupparle toccando vari aspetti ed emozioni della vita che ci mettono di fronte a delle scelte e all'idea di dover continuamente catalogare le cose come giuste o sbagliate... diciamo che invito ad aprire attraverso le canzoni spunti di riflessione in questo senso. A volte con dramma altre con leggerezza, ironia''.
Come ti trovi nell'attuale panorama musicale? ''Sono molti anni che frequento altri circuiti rispetto alla discografia mainstream... Ma certo del mondo musicale ne faccio più che parte da tanti anni e il vantaggio di essere un po' outsider è che si subisce meno la pressione esterna, i modi e le tempistiche che l'industria discografica impone. Certo è faticoso, molto... Ma la libertà espressiva è impagabile''.
E come sono messe le donne nella nostra scena musicale? ''Conosco molte donne di talento e trovo che si stiano facendo valere alla grande... Ma mi riferisco sempre ad un circuito più indipendente, quello che conosco meglio. Sul resto non saprei dare una impressione così netta, però penso sia visibile a tutti quanto possa essere faticoso imporsi in ogni campo se si è donna. Ma qualcosa sta accadendo assolutamente''.
Quando e come ti vengono le idee per un brano? ''L'intuizione e l'ispirazione per un brano devono poi sempre trovare un secondo tempo di rifinitura, cesellamento, elaborazione... Ogni momento è buono perché accada la prima fase ma probabilmente tutto sta a trovare spazio per la seconda. Così si compie davvero il piccolo miracolo''.
C'è qualche aneddoto accaduto durante la registrazione dell'album? ''Vedere e sentir eseguire da un ottetto d'archi le partiture scritte da Emanuele Bossi per delle canzoni nate voce e piano o chitarre, canzoni piccole piccole diventare "giganti", mi ha dato una commozione enorme''.
Una cosa positiva del lockdown per quanto ti riguarda... ''Mi è piaciuto molto questo tempo ampio coincidente con la primavera, da dedicare alle cose che magari rimandavo da tempo come leggere libri che mi interessavano, studiare ed approfondire argomenti di storia o monografie, studiare chitarra, guardare e respirare un cielo così terso e limpido...''.