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07/07/2020   IRENE BRIGITTE
  ''Anche nell’innamoramento, il timing è fondamentale...''

Abbiamo fatto una chiacchierata con Irene Brigitte, cantautrice nata a Trieste nel 1989 con una particolare passione per la musica antica, in particolare quella barocca. Lo scorso 3 luglio Irene ha pubblicato ''Prio'', un singolo che si caratterizza per la meravigliosa purezza della sua voce e che sembra rievocare la purezza stessa delle emozioni che vengono raccontate nel brano: la gioia più semplice, e l'illusoria euforia dell'innamoramento.

Ciao Irene. Se ti chiedessi di descriverti con i titoli di tre canzoni, quali sceglieresti? ''Giovane femmina (La Rappresentante di Lista), Una somma di piccole cose (Niccolò Fabi), Un derecho de nacimiento (Natalia Lafourcade)''.

Sappiamo che nutri un forte interesse per la musica barocca. Che tipo di impatto ha avuto questo genere musicale nella tua vita? ''La passione per la musica antica è più recente della mia attività come cantautrice, ma è stata molto incisiva. Le sorprese a livello armonico, la ricerca del suono nella voce, l’importanza di esprimere il testo dando il giusto peso alle parole e ai loro accenti… sono principi estetici che porto con me, in forma diversa, anche quando scrivo canzoni. E sì, ha cambiato la mia vita, portandomi prima a Vicenza e poi in Portogallo''.

Cosa ne pensi dell'attuale scena musicale italiana? Ascolti qualcuno in particolare? ''Trovo molto interessanti le canzoni che riescono a far suonare il testo, ossia giocando con il ritmo e il suono intrinseco delle parole, ma senza rinunciare al contenuto. In questo senso guardo con grande ammirazione a La Rappresentante di Lista ma anche Maru, che con l’ultimo singolo ''Zitta'' ha fatto un ulteriore grande passo. Ma mi piacciono anche i progetti che deragliano dal tracciato, come quello dei Mombao''.

Che cos'è che ci fa innamorare? A volte ci illudiamo di saperlo… Cos'è che fa innamorare Irene Brigitte? ''Se l’avessi capito, sarebbe tutto molto più semplice… e forse anche un po’ più noioso. Infatti in ''Prio'' ci sono tante immagini che mi riportano a quella sensazione di leggerezza, ma senza l’ambizione di spiegarla. In ogni caso credo che abbia a che vedere con la musica: anche nell’innamoramento, il timing è fondamentale''.

Nella creazione dei tuoi pezzi (in particolare ''Prio'') cosa viene prima? Il testo o la melodia? ''Ogni brano ha la sua storia, nel caso di ''Prio'' è il testo che ha preso l’iniziativa. Poi pian pianino è arrivata la musica ma, come dice Becca Stevens – una delle mie muse – “Keep moving, fix it later”. E così è stato, perché suonandola a casa la struttura musicale ha richiesto uno special che mi ha portato a cercare parole nuove, che poi si sono rilevate essenziali''.

Sei nata a Trieste, quindi nell'estremo Nord, e per il titolo della tua canzone hai scelto un termine dell'estremo Sud. Come è nato questo contatto con la Sicilia? ''Trieste è sempre stata un crocevia, tant’è che, pur essendo triestina, mio padre è siciliano. In ogni caso non l’ho mai sentito usare la parola “prio”, che significa una sorta di allegria, di gioia. Combinazione vuole che l’abbia scoperta in un periodo caratterizzato da una certa leggerezza di spirito, simile a quella felicità semplice di quando da piccola saltavo sui materassi e mi sembrava di volare. Così, per dare omaggio alla freschezza di questo momento, ho voluto intitolare la canzone con una parola per me nuova''.

Qualche anticipazione sui tuoi progetti futuri? ''Sicuramente l’uscita dell’album, che ho sempre rimandato per dare priorità ai concerti e alle mie ricerche, ma è venuto il tempo di fissare almeno un po’ delle canzoni che popolano la mia testa''.