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20/12/2024
10/03/2009 EZIO ZACCAGNINI
'L'arte è una seduta psicanalitica, solo che ti pagano invece di pagare...'
A poco dall'uscita del suo primo cd ''ZAC IN PROGRESS'', nome dell'album e anche del progetto musicale nato per sua volontà, scambiamo due chiacchiere con Ezio Zaccagnini, uno fra i più noti batteristi italiani e poliedrico artista a tutto campo (ha suonato con innumerevoli artisti tra i quali citiamo Gianni Morandi e Massimo Ranieri). Ezio, tu hai suonato e suoni tuttora con tantissimi artisti noti, cosa impara un musicista stando vicino a mostri sacri come Morandi e Ranieri? Quale consiglio daresti ad un giovane batterista che volesse percorrere oggi una strada simile alla tua? "Consigli? Non so... Sai oggi è veramente difficile per un giovane poter emergere, ci sono tanti fattori non positivi, tipo la crisi discografica, la mancanza di spazi adeguati e soprattutto la difficoltà di farsi notare visto che, bene o male, lavorano sempre gli stessi, ovvero quelli che offrono garanzie di esperienza e di velocità nell'eseguire un brano in studio o fare un tour. Per quello che riguarda gli artisti con cui ho suonato e che hai citato posso dire che ho imparato davvero tanto, soprattutto come stare su un palco, mi piaceva osservarli in prova, magari quando i colleghi musicisti andavano a mangiare, io rimanevo sul palco a imparare, mi hanno dato tanto... Lezioni gratis". Come mai un batterista che, come te, si è tolto tante soddisfazioni professionali nella sua vita, ad un certo punto decide di "scendere in campo" come artista con un progetto così particolare come il tuo? Questa è una cosa che non succede tutti i giorni... "Dopo aver fatto decine e decine di dischi e migliaia di concerti, mi sono messo alla prova... come sai sono anche produttore artistico dal 1990, e dopo aver lavorato in studio per "altri", mi son detto: ma tu, per te stesso, che faresti? Poi facendo stage in tutta Italia per batteristi, alla fine delle performance i ragazzi mi chiedevano perchè mai quel brano (in preproduzione) non lo realizzavo su cd... Così è stato! C'è da dire che prima di entrare in studio ho prodotto una decina di shows dei ''ZAC IN PROGRESS'' per cui alla fine mi son trovato ad avere molti brani da registrare... E poi perché un po' di follia ce l'ho ancora!!!". Cosa ne pensi del particolare momento di difficoltà che sta vivendo in generale la musica italiana? Perché secondo te non si vendono più cd e cosa potrebbero fare istituzioni e media per dare una mano alla musica? "Bella domanda... chi trova per primo la risposta fa BINGO!!! I ragazzi vogliono avere la musica gratis, magari un solo brano da mettere sull'Ipod, noi addetti ai lavori abbiamo le nostre colpe, ma penso che sia anche il particolare momento di "corsa continua" nella vita e dello "zapping feroce" che c'è nell'ascoltare o vedere... A tal proposito sto scrivendo uno spettacolo musical-teatrale su quest'argomento". Il progetto ''ZAC IN PROGRESS'' dà il suo massimo nei concerti dal vivo, in pratica ogni concerto è diverso dall'altro, con artisti, musicisti e ballerini che si alternano in scena e con te che reciti, e poi il concerto successivo non è necessariamente così... Come ti è venuta in mente questa curiosa idea, ti sei ispirato a qualcuno in particolare? "No, a nessuno... Forse ai monaci tibetani, che costruiscono in maniera minuziosa i propri puzzle per poi farli distruggere, magari dai bambini... Ecco vedi io sono un po' così, creo e distruggo per poi reinventarmi... L'arte a volte è solo una gran seduta psicanalitica, solo che ti pagano invece di pagare... ahahahah!!!". Il tuo primo cd è composto da brani che hanno le più svariate influenze, come è nato il tutto? Parlaci anche un pò di Bob Masala e Alfredo Bochicchio, musicisti che condividono con te il progetto: come è nata la vostra collaborazione? "I brani sono praticamente tutti miei, ma la collaborazione musicale con questi due straordinari musicisti ha fatto si che nascessero cose insieme. Li ho scelti, oltre che per la bravura e l'amicizia, anche perché entrambi sanno che con me "si sa quando si parte ma non si sa quando e come arriveremo alla meta", sia musicale che di vita! Poi, come ti dicevo prima, ho fatto diversi spettacoli con loro, e il feeling e l'affiatamento è cresciuto di pari passo ai brani". Nell'album c'è un pezzo un pò anomalo, in cui ti cimenti anche come cantante e lanci un messaggio molto particolare, che davvero riguarda un po' tutti quelli che hanno, loro malgrado, una vita frenetica. Ce ne parli? "In effetti il disco era finito ma, avevo una pulce nell'orecchio che non mi piaceva... come faccio a mettere il teatro, che generalmente metto negli spettacoli dal vivo, dentro un disco? Avevo questo motivetto, con un ritmo merengue che mi piaceva, e grazie ad Andrea Amati ho scritto il testo e l'ho cantato in pochissimo tempo... La musica è nell'aria, noi non facciamo nient'altro che prenderla al volo, come diceva Bach... be', me so' allargato, ma mi ispiro sempre ai grandi... che male c'è??? Comunque, per concludere, vorrei dirti che tutto il disco è basato su armonie semplici, che hanno melodie mediterranee, ma la suddivisione ritmica è volutamente italiana... il 3 quarti, il 6, il 12 fanno parte della nostra tradizione ritmica, in pratica le tarantelle, solo che appena diciamo questa parola sembra che le sottovalutiamo, ma perché? In tutti i paesi del mondo ci conoscono per il bel canto, è giunta l'ora di farci conoscere anche per i nostri ritmi, magari mischiati a tutte le culture musicali del mondo... una gran insalata di rinforzo (piatto tipico napoletano che si cucina a Natale) ahahahah!!!".