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23/06/2020   VERONICA
  ''Questa è una generazione vulnerabile che, persa tra i meandri di internet, non sa distinguere più i punti di riferimento reali a cui appellarsi...''

Il primo singolo e video, “Kaleidoscopio” ha suscitato un certo interesse e ha avuto ottimi riscontri a livello di visualizzazioni. Ora Veronica (all’anagrafe Veronica Di Nocera) cerca una conferma con “Wonder Woman”, che in un contesto pop parla di diseguaglianze. L’abbiamo intervistata.

Ciao Veronica! Ci racconti chi sei? ''Sono una ragazza campana di 24 anni con la passione nell’anima per la musica. Sono nata a Napoli e cresciuta ad Aversa, una piccola città in provincia di Caserta. Posso dire con certezza che il mio primo incontro con la musica è avvenuto alle elementari, quando durante l’ora di musica mi cimentavo a suonare le percussioni e la diamonica senza neanche saper leggere le note. Oltre all’amore per gli strumenti musicali ho da sempre avuto una predisposizione innata per il canto. Sin da piccola ho sempre provato una sensazione di piena libertà nel cantare con enfasi le canzoni dei miei artisti preferiti, in particolare, mi piaceva cantarle al Karaoke, dove mi esibivo con il mio cavallo di battaglia, ''La solitudine'' di Laura Pausini. Durante il periodo delle medie mi resi conto che cantare era diventato il mio rifugio dai tormenti subiti quotidianamente a scuola, così, decisi di prendere lezioni e al contempo iniziai a suonare la chitarra da autodidatta guardando video su YouTube. Durante il periodo delle superiori decisi di affrontare l’ansia da palcoscenico suonando in diverse band della mia città e partecipando a concorsi canori regionali. Oggi posso dire con certezza che Veronica è una ragazza che vive di musica in tutti i sensi''.

Il tuo nuovo singolo si intitola “Wonder Woman” e parla del tema delle disparità di genere. Ci racconti come nasce? ''''Wonder Woman'' è nata dopo l’esperienza vissuta con “Kaleidoscopio”, la mia canzone di debutto dedicata alle vittime di bullismo. Questo brano mi ha permesso di entrare in contatto con diverse persone, in particolare ragazzi che si sono sentiti rappresentati dal messaggio contenuto nel ritornello “mi spingono giù ma posso rialzarmi”. Il bullismo purtroppo non è l’unico fenomeno negativo che colpisce la nostra società ed è per tale motivo che ho deciso di utilizzare la mia voce per sensibilizzare il maggior numero di persone riguardo argomenti che spesso vengono ignorati. Sono consapevole di vivere in una società in cui la donna ha compiuto passi da gigante in ambito di parità attraverso le varie ondate femministe che si sono succedute nel corso degli anni. In molte parti del mondo però, tale cambiamento non è ancora avvenuto del tutto e ciò per cui si lotta ancora si può riassumere con un termine solo, ovvero “uguaglianza”. La concessione di un diritto per noi donne a volte equivale al salire su un piedistallo invisibile, più basso di quello dove si trova l’uomo attualmente, e cercare a tutti i costi di non cadere. È più giusto parlare di assimilazione piuttosto che di differenza quando si lotta per un diritto nella nostra società. La donna che si trova improvvisamente su un piedistallo non può fare altro che sentirsi come un’eccezione alla norma. Viviamo ancora in un mondo patriarcale dove classismo, sessismo e razzismo si intrecciano indissolubilmente in una cultura che ci fa sembrare come naturale, inevitabile e immutabile l’ordine delle cose. Ovviamente non si può distruggere questo piedistallo da un giorno all’altro ma ciò che mi sono promessa di fare è di aiutare attraverso la mia musica il maggior numero di persone che attualmente lotta per ottenere un diritto. La mia canzone va oltre il semplice concetto di uguaglianza di genere perché auspica ad un mondo in cui ognuno possa sentirsi libero di indossare la propria identità senza vergognarsi o avere paura di subire discriminazioni e violenze''.

C’è anche un video a corredo del brano, corredato da testimonianze contro la violenza sulle donne e tutte le disparità. Come lo hai realizzato? ''Il video è stato realizzato con i “Nomods”, due talentuosi videomaker della mia regione. Oltre a rappresentare visivamente le varie donne che cito nel testo come la prima donna sulla luna e la prima Presidentessa degli Stati Uniti d’America, ho deciso di inserire anche diverse testimonianze di persone che hanno voluto aiutarmi a diffondere questo messaggio di uguaglianza. Vi consiglio di guardarlo fino alla fine perché vi lascerà piacevolmente sorpresi''.

Anche “Kaleidoscopio”, il tuo singolo d’esordio, faceva come detto riferimento a un tema sociale importante, il bullismo. Ti senti a tuo agio a usare un linguaggio pop per tematiche così importanti? ''Quando ho deciso di cimentarmi nella scrittura di “Kaleidoscopio”, inizialmente mi sono ritrovata con un foglio bianco e tante emozioni che non sapevo come racchiudere in due strofe, due ritornelli e uno special, perché ritenevo che tutte le parole da me utilizzate non fossero idonee a descrivere un tema così importante e ampio come il bullismo. Come far comprendere ad un pubblico di 60 milioni di persone cosa sia la diversità? Ma, soprattutto, come farlo senza annoiarli? Io non ho trovato una formula magica, ma ho lasciato spazio alla mia voce, alla mia esperienza e a ciò che volevo descrivere, servendomi di una musica attuale che convoglia influenze di Hip Hop, Pop e Indie. Ho studiato tanto il mercato per capire quali fossero le esigenze di un ascoltatore medio italiano ma, nonostante ciò, mi sono ispirata soprattutto a quello che sta accadendo nel panorama musicale estero. Nel mio brano ci sono influenze non eterogenee ma anche di artisti precisi quali Billie Eilish e Lorde che ritengo abbiano rappresentato e rappresentino una generazione vulnerabile che, persa tra i meandri di internet, non sappia distinguere più dei punti di riferimento reali a cui appellarsi o confrontarsi''.

A quando il tuo primo disco? ''Uno dei miei tanti sogni è quello di incidere un EP. Ci stiamo lavorando ma con molta “prudenza”, perché essendo un’artista emergente non è mai facile comprendere quale sia la direzione giusta da prendere. Conto di riuscire a terminarlo entro fine anno''.