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07/04/2020   SKABOMBER
  ''Il nostro sound, un vero meltin pot di sonorità classiche ed elettroniche...''

Bentrovati agli Skabomber. Siete un trio milanese che suona ska. Presentatevi ai vostri lettori. ''Esatto, siamo un trio milanese composto da 3 componenti: Luca alla voce e sax; Domenico alle tastiere ed effetti e Tito alla batteria. Siamo una band ska "anomala"; difatti Luca, che ha avuto l'idea di questo trio, ha pensato bene di fare il contrario di quello che stavano facendo le band reggae e ska. Difatti, si vedono sempre di più band che sostituiscono i fiati con suoni elettronici e synth; noi, invece, abbiamo sostituito gli strumentisti principali con dei suoni synth. La riscossa degli strumenti a fiato! Cosa ne è uscito? Beh, a noi piace tantissimo il risultato. Un vero meltin pot di sonorità classiche ed elettroniche e che ci stimolano nella continua ricerca sonora''.

Il vostro nuovo EP si intitola "Suono illegal". Lo abbiamo ascoltato ed è stato sia divertente che costruttivo. Con il ritmo danzereccio e festaiolo dello ska affrontate temi sociali importanti. Ce ne parlate? ''E' il nostro primo disco in cui presentiamo brani originali composti interamente da noi, e con la partecipazione di nostri amici che appartengono a diverse realtà musicali, dal rap, al reggae fino ad arrivare al punk. ''Suono illegal'' è la nostra risposta a temi particolarmente cari: la musica, il lavoro, l'ingiustizia e la legalizzazione. Una prova di coraggio, visto cosa stanno comunicando gli artisti mainstream ed il periodo difficile che stiamo vivendo''.

In questo momento delicato la musica può essere una valvola di sfogo e una piacevole distrazione per molti. A parte voi, cosa consigliate di ascoltare agli italiani in isolamento a casa? ''Agli italiani che sono a casa consigliamo di ascoltare qualunque cosa li aiuti a staccare da questo momento. Non ci sono particolari consigli; tutta la musica fa bene e ci aiuta ad andare avanti''.

Quali sono i vostri prossimi progetti? State già lavorando a nuovi brani? ''Il processo creativo non si ferma mai; certo, non avevamo pensato di doverci rimettere subito a scrivere ma, in realtà, pensavamo di portare avanti un tour; diciamo che questa situazione ci ha, di fatto, costretti a casa e, per questo, ne stiamo approfittando per mettere giù nuove linee e nuovi testi. Chi lo sa se magari riusciremo a tirar fuori qualcosa prima della fine della quarantena...''.