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27/11/2019   SAFARI
  ''Il futuro ce lo stiamo creando ora nel presente...''

Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con i Safari, band di Genova che ha di recente pubblicato un nuovo singolo dal titolo ''Spettri'', una lotta interiore contro la malinconia che fa inserire la band nella scena rock italiana che già comprende Ministri, Zen Circus, Cara Calma etc... Loro ci hanno parlato di com'è la vita in tour, “lavori veri” e musica e futuro.

Siete un po' la tipica band che macinerebbe chilometri in furgone. Qual è stato il concerto che ricordate con più piacere? Cos'è successo? Chi si è ubriacato di più? ''In effetti di chilometri ne abbiamo macinati parecchi nell’ultimo anno e mezzo. Abbiamo calcolato oltre 5.000km in quasi 30 date. Ci divertiamo ad appiccicare i nostri adesivi presso i caselli autostradali quando andiamo a suonare in giro e c’è chi anche ci ha scritto dicendoci che avevano visto un nostro adesivo all’uscita dell’autostrada di Livorno! E’ difficile dire quale sia il concerto che ricordiamo con più piacere, abbiamo avuto la fortuna di fare esperienze bellissime e condividere il palco con artisti emergenti ed affermati che stimiamo molto. Potremmo dire che portiamo nel cuore la data al Musici x Caso di Piacenza, ci siamo divertiti tantissimo, lo staff si è comportato in modo professionale e impeccabile con noi, abbiamo avuto un bel riscontro da parte di persone che ci sono venute a vedere per la prima volta e abbiamo venduto le ultime copie delle iniziali 100 del nostro primo EP ''La Gente Non Sta Bene''. Un bel traguardo in un modo dove non si vendono più copie fisiche dei cd. Per quanto riguarda chi si è ubriacato di più… beh… diciamo che nessuno di noi se lo ricorda…''.

Litigate mai tra di voi? Per cosa? Siete anche amici oltre che compagni di band? ''Sempre. Si litiga sempre ma si cerca di fare in modo che sia costruttivo. I litigi non ci hanno mai rallentato e credo che siano fisiologici e salutari quando ci si frequenta così tanto per portare avanti un progetto comune. Siamo diventati amici iniziando a suonare assieme neanche tre anni fa, la musica è soprattutto questo, creare legame con le persone, che siano i componenti della propria band o le persone sotto al palco che cantano insieme a te. La cosa più bella del suonare in giro e della musica in generale alla fine è proprio questa, conoscere nuove persone, nuovi amici''.

Prima il lavoro o la musica? ''Veramente ce lo stai chiedendo? Ok, facciamo finta di niente questa volta. Diciamo che se si vuole veramente fare qualcosa di buono nella musica, bisogna dedicarcisi come se fosse un lavoro, in modo professionale. Senza però mai perdere il bello e il divertimento che c’è nel fare musica e suonare. Senza quello, tutto il lavoro che si fa non ha senso. Poi lo sappiamo tutti che il sogno di qualsiasi musicista è suonare per non lavorare mai…''.

In che modo ''Spettri'' è un cambio di percorso? ''Per noi non è un cambio di percorso, piuttosto un’evoluzione sia dal punto di vista del suono che dei testi. Per noi è la naturale prosecuzione della nostra musica dopo il nostro primo EP “La Gente Non Sta Bene”. ''Spettri'' è il primo singolo di quello che sarà un album intero, che uscirà nel 2020. Crediamo molto alle canzoni che ne faranno parte, e per questo abbiamo deciso di promuoverlo facendo prima uscire diversi singoli, che sentirete nei prossimi mesi. E se i nuovi pezzi stanno uscendo così bene è merito anche e soprattutto di Mattia Cominotto, che oltre ad occuparsi della registrazione dei pezzi al Greenfog Studio di Genova, ci sta dando una grossa mano a livello di produzione''.

Qual è il futuro dei Safari? ''Il futuro ce lo stiamo creando ora nel presente. In questi ultimi due anni siamo cresciuti tanto e l’album che uscirà ne sarà la dimostrazione. Lungo il percorso che abbiamo fatto finora abbiamo conosciuto un sacco di persone che ci hanno motivato ed hanno creduto in noi. Siamo da poco entrati a far parte di Molecole Produzioni, un’agenzia di booking che ci ha “adottati” dopo aver sentito alcune tracce del nuovo album e che si occuperà della nostra programmazione live a partire dal prossimo anno. Il futuro dei Safari non può che essere sopra il palco a sudare e sotto il palco a cantare, perché alla fine se ci sbattiamo per la musica lo facciamo principalmente per questo''.