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26/11/2019   LILAC WILL
  ''La nostra band è la naturale evoluzione dei nostri percorsi personali...''

Incontrano per caso Roberto Angelini in studio e gli chiedono di suonare con loro. I Lilac Will, band romana di una genuinità assurda, pubblicano il 22 novembre un nuovo singolo dal titolo ''Tell Me You Love Me'', fuori per Romolo Dischi, e primo assaggio di un nuovo album in uscita. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con loro.

Salta subito all'occhio la partecipazione con Roberto Angelini nel vostro disco, com'è andata? ''Bob è una persona fantastica, che ama profondamente la musica. Stavamo riascoltando in studio il mix di ''Tell Me You Love Me'' insieme ai nostri produttori. Il tempo di chiedergli se volesse suonare qualcosa sul pezzo e lui era già pronto con cuffie e chitarra. Ripensandoci, abbiamo ancora un sorriso gigante stampato in faccia''.

Per gli ignoranti, che cosa significa chitarra slide? ''“Rigiriamo” la prospettiva: per gli amanti delle cose belle, ascoltate il nostro nuovo singolo (soprattutto la parte finale) e lo scoprirete!''.

In realtà siete insieme da un bel po', come mai tanta attesa prima di un album? ''A dirla tutta ci siamo conosciuti, un po’ per caso, moltissimo tempo fa frequentando la stessa scuola di musica. I Lilac Will sono la naturale evoluzione dei nostri percorsi personali: abbiamo iniziato a comporre, suonare in giro e di lì a poco a lavorare con Marco Fabi e Luca Carocci al Verde Studio per le registrazioni. Ecco, diciamo che nel 2014 ci siamo conosciuti musicalmente di nuovo, ed è stata bello ritrovarsi a camminare insieme fino al nostro primo disco''.

Cosa dobbiamo aspettare dal nuovo album in arrivo? Cosa dobbiamo sapere prima di ascoltarlo? ''Il disco parlerà di storie. Storie che ci hanno colpito, alcune vissute in prima persona, altre tramite conoscenti, altre inventate su cui c’è piaciuto riflettere proiettandoci mentalmente in situazioni che le nostre vite non ci avrebbero probabilmente mai messo davanti''.

Il live che più vi ha emozionato in questi primi anni di carriera musicale? ''Senza dubbio il concerto fatto a teatro: abbiamo coinvolto ballerini e attori, progettato scenografia e luci, “ideato” un copione per adattare il nostro repertorio al contesto teatrale dove il pubblico, oltre a svagarsi e canticchiare, è lì soprattutto per “ascoltare” con la massima attenzione ciò che fai. Sicuramente la ripeteremo un futuro''.

Litigate mai tra di voi, e per cosa? Vi influenzate mai tra di voi? ''Questa è la risposta più semplice di tutte: sì, sempre e su tutto. Ma se siamo ancora qui pieni di entusiasmo per ciò che facciamo vuol dire che, alla fine, ci influenziamo reciprocamente in maniera positiva e costruttiva, coerenti con il nostro motto “prima le persone, poi la musica”''.