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31/05/2019   LIBERTINI
  ''Essere o non essere Libertini, questo è il dilemma...''

Chi è Libertini o cosa è Libertini? ''“Libertini” è il mio cognome ed è il modo più onesto in cui mi possa presentare''.

Cosa hai deciso di raccontare con il tuo progetto? ''Ho deciso di raccontare quello che mi tiene sveglio di notte: me stesso e le cose che mi succedono. Penso che nelle canzoni debba finirci quello che ci tocca, in cui si crede, che si conosce in profondità… sennò semplicemente non funziona. Una canzone deve arrivare, se di base non c’è la giusta materia prima, si rischia di far rimanere indifferente l’ascoltatore''.

Come nasce la tua musica? Quali sono le tue fonti d’ispirazione? ''La mia musica nasce dalla voglia di suonare di un ragazzino di 12 anni, rimasta intatta dal 2007. La prima fonte d’ispirazione in assoluto sono state le canzoni delle band che ascoltavo alle medie e al liceo (Green Day, Metallica, Oasis, Iron Maiden, Blink182, Queens Of The Stone Age, Muse, Ska-P, Yellowcard... se continuo ci stiamo 10 minuti su questa domanda…). Poi ci sono stati i concerti e l’energia che gli autori di quelle canzoni mi hanno trasmesso e continuano a trasmettermi ogni volta che li vedo dal vivo. Adesso mi ispira tutto ciò che lascia un segno indelebile nella mia vita, e che esprimere soltanto a parole non basterebbe per far capire l’importanza che ha per me. Respirare lo smog di una nuova città, rivedere i propri genitori dopo 7 mesi, ritrovarsi a dover dimenticare il nome della persona alla quale hai voluto bene per tanto tempo, e tutte le cose che sono successe nel mentre… sono queste le fonti di ispirazione che ci sono dietro a quello che ho scritto e che sto scrivendo''.

Cosa non deve mai mancare in un brano che ascolti ed in uno che scrivi? ''La stessa cosa da entrambi i punti di vista: una melodia che ti colpisca e che si fissi in testa già dal primo ascolto, e qualcosa che arrivi ben oltre le orecchie. In parole povere, penso non debbano mai mancare la ricerca della melodia ed il cuore''.

Prossimi appuntamenti dal vivo? ''Ieri ho fatto una chiamata importante a riguardo, ma non posso ancora dire nulla con certezza. In compenso ho un appuntamento in radio con i ragazzi di Indiepanchine: suonerò qualche brano in acustico in diretta su Radio Kaos Italy il 6 giugno, sicuramente “LA” e uno dei miei prossimi singoli, “Di Corsa”. Appena ci sarà abbastanza materiale fuori organizzeremo il primo tour''.

Progetti? ''Piccolo: finire di tatuarmi la spalla. Sto pensando a qualcosa che mi ricordi Los Angeles (dove ho vissuto nell’estate del 2017), ma sto aspettando l’idea giusta. Per certe cose essere frettolosi è un danno. Il nome del tatuatore, invece, lo so già. Medio: vivere prevalentemente di musica, l’unico lavoro che continuerei a fare anche sottopagato. Grande: verso i 60 anni, trasferirmi in un ranch nella Napa Valley* con tutta la mia famiglia. In caso non dovessimo riuscire a prendere la cittadinanza americana, tornare a Lisbona: i pensionati italiani adesso se la passano molto meglio là che qua. Trust me.
*Ps. Da qualche parte nel Montana mi va bene comunque eh...''.