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20/12/2024
16/01/2019 IL VOLO DI COLIN
''Ascoltare la voce del proprio cuore, per tuffarsi in quello in cui uno crede...''
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con IL VOLO DI COLIN, band romana che ha pubblicato il concept album intitolato “Sognatore Sveglio” di cui vi abbiamo parlato qualche settimana fa (recensione su Music Map: ''qui'')
''Henry'' è il titolo del vostro primo singolo e, dalla chiave di lettura del vostro album, sembra essere il protagonista principale di tutto l’album. Quali sono gli elementi su cui si fonda la realizzazione delle canzoni contenute in “Sognatore sveglio”? ''''Sognatore Sveglio'' è stato concepito come un concept e quindi ha un andamento cronologico ben preciso, quasi filmico. ''Henry'' è il prologo e poi pian piano comincia la storia del personaggio, dall’infanzia fino ad arrivare alla sua rinascita. Questo è un elemento fondamentale della storia. Ogni brano del disco descrive una vicenda, un episodio che ha segnato la vita del protagonista. Quindi sicuramente l’elemento narrativo è uno dei più caratteristici. Alcuni brani sono preceduti da intro strumentali e rumori d’ambiente, come a guidare l’ascoltatore nel successivo episodio, un po’ come avviene nel cinema. L’elemento suggestivo quindi è un altro elemento molto predominante''.
Henry rappresenta un artista ai margini che, dopo tante serate sui palchi, notti insonni e canzoni, racconta sé stesso. Sembra quasi di ascoltare lo stato della musica italiana e degli artisti che fanno musica ma hanno difficoltà a farsi ascoltare. Il vostro “Henry” potrebbe essere una rappresentazione realistica dello stato attuale della cultura in Italia? ''In un certo senso sì, come paragone può essere calzante, anche se il messaggio di ''Sognatore Sveglio'' vorrebbe essere più universale. È un invito ad ascoltare la voce del proprio cuore per tuffarsi in quello in cui uno crede e reputa di saper fare al meglio. Liberare la propria passione e portarla avanti fino in fondo. Osare, uscire dalla propria zona di confort e credere nei propri mezzi e nelle proprie passioni, questo è quello che farà Henry e che lo condurrà felicemente a traguardo''.
Altro elemento fondamentale di questo album è sicuramente la sensibilità che l’artista mette nel raccontare una storia? ''Il concept tratta argomenti delicati come la violenza sui minori, la perdita del lavoro, l’amore perduto e poi ritrovato, la contestazione, insomma tematiche che avevano bisogno di essere narrate senza cadere nel banale, e che pensiamo siano state descritte con la sensibilità giusta''.
La band e i social. Che rapporto avete come band e che uso ne fate? ''Ci stiamo ‘educando’ all’utilizzo dei social media. Veniamo dalla ‘vecchia guardia’ fatta di pubblicità con volantini e manifesti, passaparola e demo consegnate ‘brevi manu‘ ai locali e agli addetti ai lavori, ma ci rendiamo conto che le nuove tecnologie oggi siano necessarie per la pubblicità e per avere maggiore visibilità. Max si sta sacrificando alla causa e abbiamo un altro collaboratore che ci sta dando una mano per questo aspetto''.
“Sognatore sveglio” esce a tre anni di distanza dal vostro precedente lavoro. Ma guardandovi indietro, cosa c’è di diverso ne ''Il volo di Colin''? ''Sicuramente c’è maggiore consapevolezza dei propri mezzi e del tipo di sound che volevamo e abbiamo raggiunto. Nel primo Ep ci siamo testati e non avevamo ben in mente che tipo di direzione intraprendere. ''Sognatore Sveglio'' è stato un lavoro che ci ha visti impegnati per più di un anno, un lavoro meticoloso, attento, maniacale. Un plauso va al nostro direttore artistico Simone Mammucari che ci ha dato consigli e un metodo per affrontare al meglio questo progetto in studio''.
L’album è stato presentato il 29 Settembre 2018 al Teatro Lo Spazio di Roma. Come è stato tornare ad esibirsi dal vivo con qualcosa di completamente inedito? ''Semplicemente meraviglioso, e poi l’esibizione dal vivo è sempre un banco di prova emozionante per il musicista, un mix di emozioni necessario e fondamentale per ogni artista. Proporre la propria musica, poi, è anche un privilegio, permetteteci di dire questo''.
Volete descrivere che riscontro del pubblico c’è stato in quella occasione? ''Abbiamo fatto sold out! E’ stato inaspettato, bellissimo. Poi il teatro ha un fascino particolare, molto più suggestivo di un semplice locale. Sbirciare dall’uscita di emergenza adiacente ai camerini le persone in fila per acquistare il biglietto del tuo concerto fa un certo effetto, un misto di emozione e responsabilità''.
Quanto è importante per Il volo di Colin far ascoltare dal vivo le proprie canzoni? ''Importantissimo, proprio perchè si tratta di un concept ed ha quella peculiarità narrativa che dicevamo prima, spesso nei nostri concerti (quando è possibile farlo) affianchiamo dei video clip alle canzoni per rendere il concerto più coinvolgente e aiutare lo spettatore nel racconto. Per noi il live è essenziale''.
Il 2018 è ormai alle spalle e si pensa, come tutti, al prossimo anno.
Cosa state mettendo in cantiere e su quali attività vi dedicherete principalmente? ''Promozione e live sicuramente, con la speranza di poterne fare il più possibile''.
Vi ringraziamo per averci dedicato del tempo e vi auguriamo che la vostra musica possa arrivare a tutti quelli che cercano sempre cose belle. ''Grazie a voi e a tutti! Viva la Musica sempre''.