Sono presenti 1349 interviste.

20/12/2024
CARLO AUDINO
''Tutta la musica è importante, bisogna imparare a gustarne tutti i generi e le varie diversità...''

20/12/2024
GRETA CASERTA
''Le radici raccontano una parte importante di noi, della nostra storia...''

tutte le interviste


interviste

16/12/2018   STELLA BASSANI
  ''Credo che sia un sogno realizzabile, quello di vivere in un mondo migliore...''

Stella Bassani è nata a Mantova nel 1970, da famiglia ebraica. È stata testimonial di numerose iniziative a tema (Giornate della Memoria, Giornate Europee della Cultura Ebraica), concerti e reading musicali, tra i quali lo spettacolo “Ricordi di un ragazzo ebreo”, ispirato al libro del padre Italo “Tanzbah” (uscito nel 1989) nel quale raccontò la sua esperienza di fuga durante la Seconda Guerra Mondiale, schivando l’arresto e la deportazione. Ha al suo attivo un’intensa attività dal vivo e un album, “I GIARDINI DI ISRAEL”, ristampato in edizione speciale in occasione della ricorrenza del 25° anniversario della Caduta del Muro di Berlino nel 2014 con il titolo “TRA PACE E MEMORIA”, che ha ricevuto grandissimi consensi di critica e pubblico. Noi le faremo qualche domanda per conoscerla meglio.

Quando Stella Bassani ha deciso di cantare per la pace? ''DA SEMPRE. SONO NATA E CRESCIUTA NEL MONDO EBRAICO E, FIN DA PICCOLISSIMA, HO SENTITO PARLARE DI GUERRA, DI ODIO E VIOLENZA. CREDO CHE SIA UN SOGNO REALIZZABILE, QUELLO DI VIVERE IN UN MONDO MIGLIORE SENZA IL TERRORE CHE BOMBE, MITRAGLIATRICI E CARRI ARMATI CI RUBINO LA VITA E IL TEMPO''.

A volte una canzone trasmette in modo più diretto ed efficace di molte parole. Vuole spiegare ai giovani perchè per il popolo ebraico sono così importanti la propria terra, e le proprie radici? ''AL DI LA' DEL FATTO RELIGIOSO, ESISTE UNA STORIA LUNGA OLTRE 5.000 ANNI CHE SI PUO' LEGGERE ATTRAVERSO LE RICORRENZE E LE FESTIVITA' (CHE SONO TANTISSIME…) CHE DOVREBBE ESSERE APPROFONDITA E RACCONTATA MEGLIO. QUANDO SI PARLA DI EBREI SI PARLA SEMPRE E SOLO DI FATTI RECENTI E DI LUOGHI COMUNI…''.

Che tipo di relazione ha Stella Bassani, di religione ebraica, con le giovani generazioni che ben poco conoscono la vostra storia? ''BUONA. HO FATTO DIVERSI CONCERTI NELLE SCUOLE, ANCHE MEDIE SUPERIORI, E HO RICEVUTO LE DOMANDE DEI RAGAZZI CHE MOSTRAVANO GRANDE INTERESSE. VOGLIONO CONOSCERE E SPERO CHE NESSUNO, OGGI, VOGLIA IMPEDIRLO…''.

Cosa rappresenta per lei, ebrea, il Natale? ''UNA FESTIVITA' CATTOLICA DA RISPETTARE. E' CHIARO CHE, PER LA RELIGIONE EBRAICA, IL PROFETA NON E' ANCORA ARRIVATO''.

“Il mio popolo devo lasciar” è un titolo che parla già da solo. Quale significato attribuisce lei ai termini “identità” e “provenienza”? ''LA DIASPORA E' STATO IL TEMA DELLA "GIORNATA DELLA CULTURA 2017". L'ESILIO E L'ESPANSIONE, QUINDI LA CONTAMINAZIONE, RAPPRESENTANO LA NUOVA IDENTITA'. LA PROVENIENZA E' ISRAELE, LA TERRA DI GALILEA, IL KINNERET…''.

Come mai questa lunga pausa? Cosa è successo nel frattempo? ''NON E' NECESSARIO INSEGUIRE UN MERCATO, SOPRATTUTTO QUANDO SI TRATTANO CERTI ARGOMENTI. UN ALBUM MI SEMBRAVA SUFFICIENTE. POI, TRA GLI APPUNTI DI MIO NONNO CESARE (DIRETTORE D'ORCHESTRA E POLISTRUMENTISTA) HO TROVATO QUESTO SPARTITO, CON UN TESTO IN ITALIANO "MOLTO ATTUALE". L'IMMIGRAZIONE FORZATA E L'ABBANDONO DELLE PROPRIE FAMIGLIE, CASE, TERRE''.

Un brano ben diverso come genere musicale da quello precedente, come mai questa virata? ''MI PIACE L'ALLEGRIA, IL BALLO, IL CANTO. E POI MI PIACE SPERIMENTARE. CHISSA', FORSE QUESTA VOLTA MI METTERO' ANCHE A DANZARE SUL PALCO…''.