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14/11/2006   ROSARIO DI BELLA
  'Tutto ciò che vibra m’interessa'

Torna uno dei cantautori più validi delle nostre terre tricolori: Rosario Di Bella. Non sarà forse, attualmente, uno dei più in voga, ma che sia tra i più validi non c'è assolutamente dubbio. Per quell'antico e tutto italico vezzo, premiamo artisti d'oltre oceano o d'oltre Manica per molto, molto meno: quando poi il talento, quello vero, ci nasce accanto, quasi non ce ne accorgiamo. E quindi sono sinceramente emozionato ad incontrare Rosario Di Bella. E non me ne vergogno. E quindi glielo dico. Immagina, Rosario, cosa potrà essere per il sottoscritto intervistarti: ho avuto la fortuna negli anni di insegnare chitarra a decine di bambini e ragazzi, e tra le canzoni che usavo per fornire i primi rudimenti dello strumento c’era sempre, puntualmente, “Come se parlassero due amici”, per me il tuo brano più bello. Insomma, se il tuo nuovo disco (in uscita) sarà un successo, un po’ di merito sarà anche mio! "Sicuramente è merito tuo e di tutti quelli che in questi anni mi hanno sostenuto senza fare baccano ma ascoltando con attenzione i miei lavori. Sono molto lusingato". Il nuovo sarà il tuo 5° album in 20 anni di carriera (hai infatti vinto il festival di Castrocaro nell’ormai lontano 1987): non si può certo dire che vuoi assillare il pubblico… "Non ho mai avuto fretta di pubblicare i miei dischi. So bene che questo comporta dei rischi ma così mi va bene. Ogni disco chiude una porta e ne apre un’altra. E ogni volta che ricomincio a scrivere mi sembra come se fosse la prima. Scrivere è un'importante possibilità di crescita e di ricerca che ha bisogno di tempo". Nel ’91 hai scritto una bellissima canzone sulla guerra del Golfo, “I soldati e le donne”. Sono passati 15 anni, e pare che la situazione nel mondo sia sempre la stessa. O no? "Hai ragione. Il mondo non cambia, non cambia secondo la nostra idea di tempo. E’ chiaro che nei secoli l’universo si evolve ma se consideriamo il nostro breve tempo di permanenza su questo pianeta, un evidente cambiamento in senso positivo può esserci solo come risultato di uno sforzo e la maggior parte degli uomini non sembra portata a fare gli sforzi necessari per migliorarsi e migliorare i rapporti con gli altri suoi simili". Il nuovo disco è stato anticipato da uno splendido singolo, “Invece no”: il disco andrà in quella direzione, musicalmente, o sarà variegato e multiforme? "Credo che quest’ultimo sia un disco più omogeneo degli altri. “Invece no” è una canzone che ha una struttura molto particolare. C’è un forte legame tra testo, armonia e ritmica che raramente mi è capitato di raggiungere". A scorrere la lista dei collaboratori pare proprio che abbiate voluto fare le cose in grande: mixaggio di Matt Howe (all'attivo dischi per Lauryn Hill, Pet Shop Boys, Elton John, Rolling Stones), masterizzazione di Miles Showell (Dido, White Stripes, Groove Armada). L’impressione è che nulla sia stato lasciato al caso… "Non sono alla ricerca di grandi nomi. Matt è un fonico che conosco da tre anni e Showell è stata la persona giusta per masterizzare “Invece no”. Gli altri musicisti del disco sono tutti italiani (Alberto Lombardi, Luca Mattioni)". Il cd esce per la Maremosso, la tua etichetta discografica: inoltre l’hai prodotto ed “organizzato” in prima persona, scelta comune a quella fatta da Carboni per il suo nuovo album. E’ la nuova via alla musica italiana o è casuale? "Non so. Per quel che mi riguarda ho sentito l’esigenza di gestire artisticamente tutto il progetto, assumendomene le responsabilità. Ma non sono solo: ho molte persone che collaborano con me". La tua biografia narra di una gioventù passata a suonare in giro per il mondo: è vero? "Il viaggio, da buon Siciliano, è stato per me fondamentale. Quando non facevo i dischi suonavo in giro soprattutto per viaggiare e vedere posti nuovi. Sono andato dal deserto del Sahara al freddo della Norvegia. Forse un giorno smetterò di fare dischi e riprenderò a girare il mondo". Hai sempre avuto interessi variegati: hai scritto per altri artisti (soprattutto Patty Pravo e Paolo Meneguzzi), ed hai anche scritto musica per documentari. Con cosa ci stupirai nel futuro? "Tutto ciò che vibra m’interessa. Certo bisogna però saper distinguere le buone dalle cattive vibrazioni. Gli incontri sono alimenti per la nostra mente. La musica per le immagini mi stimola tanto e il cinema è una mia passione". Catania, e più in generale la Sicilia, vivono un momento di straordinario fulgore dal punto di vista musicale: Battiato, Consoli, Venuti, Brando, Flor De Mal… Immagino che si respiri un’aria particolare, un po’ com’era Bologna tra gli anni ‘70/’80. "Ho vissuto poco l’ambiente musicale di Catania anche se ci abito e ho contatti con tutti gli artisti. La Sicilia è una bellissima terra e Catania una città viva e interessante: il mio ombelico del mondo". Due Sanremo, uno nel trio con Bungaro e Conidi e l’altro con la bellissima “Non volevo”: che ricordi hai? E ci torneresti mai? "Andare in Tv non mi interessa ma se devo farlo per far conoscere una buona canzone allora potrei fare anche Sanremo". Ora chi vorrà seguirti nel tuo percorso musicale potrà farlo anche attraverso il nuovo sito www.rosariodibella.it. Hai partecipato alla realizzazione? "Metto le mani in tutte le cose che mi riguardano: mi diverte e imparo". E riesce, pure, aggiungiamo noi, praticamente in tutto quello che fa. Musica in primis, ovviamente. Attendiamo quindi che l'Italia gli tributi il grande, giusto successo che merita. Quanti altri mezzi personaggi esteri dovremo sorbirci prima di elevare al giusto livello l'erba di casa nostra? (Andrea Rossi)