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20/12/2024
29/08/2017 CORRADO COCCIA
''La canzone è una lussuosa scusa per chi non sa scrivere poesie...''
Come e quando è successo il tuo primo approccio con la musica, e c’è stato qualche artista che ti ha accompagnato in questo tuo percorso? ''Il mio primo approccio fu quando mi misi ad una tastiera di un amico. Da lì in poi l’amore e quindi il voler approfondire. Presi infatti lezioni private di pianoforte e successivamente al conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. L’artista che mi prese la mano fu Claudio Baglioni: amai le sue liriche in tempi non sospetti, ma anche il cantautore britannico Elton John fu molto importante, per il suo eccelso pianismo''.
“Chiaroscuro” conta 9 tracks che spaziano tra la poesia e il cantautorato. Direi un lavoro molto originale, quando ti è nata l’idea? ''L’idea nacque quando volli dare più spazio ed importanza alla parole. Reputo essere la poesia la VERA FORMA ESPRESSIVA LETTERARIA. Con molta discrezione, cominciai a farci entrare dei piccoli monologhi da me scritti, con l’intento di rimarcare il significato dei miei componimenti, ed ingaggiai la poetessa bresciana Annabruna Gigliotti per farle registrare una sua straordinaria poesia. Sono comunque due mondi molto lontani l’uno dall’altro. Ho sempre pensato che la canzone sia una lussuosa scusa per chi non sa scrivere poesie...''.
La tua musica si indirizza verso melodie poetiche un po’ malinconiche ma non troppo, le definisci di “allegra malinconia”, vuoi spiegarci questo concetto? ''In realtà mi definirono proprio “cantautore allegro malinconico“. Traspare in me quella malinconia latente che mai se ne è andata ma che ben si sa vestire da buffona. Ho scritto canzoni decisamente malinconiche vestite a festa. Se tutto questo deve avere necessariamente una spiegazione, potrei asserire che le storie di tutti i giorni mi spaventano… Meglio travestirle da buffone per dare loro meno forza distruttiva''.
Cosa vuoi che percepisca il pubblico che ascolta questo tuo nuovo album? ''Come spesso dico, vorrei che questo disco (ancor più dei suoi predecessori) si riconosca perché ricco di immagini. Vorrei che ogni canzone possa diventare una foto e guardarla con tenerezza quando si passa dalla credenza dove essa è poggiata''.
Leggo in un articolo a te dedicato dalla stampa che la tua missione è di non far finire la musica.
Pensi che un giorno possa succedere, o stia già succedendo? ''Penso che la musica sia davanti ad un bivio. Il problema è che qualunque strada si decida di percorrere è legata ai media e alle televisioni. Mi fa paura il fatto che un cantante debba essere giudicato da una persona che ha fatto altro nella vita, ma in generale che venga giudicato. Penso ci si debba armare di una ordinata anarchia per farsi conoscere. Quando dico “ordinata“ intendo che comunque una cernita debba essere fatta… però da qualcuno che possa dialogare con me in modo costruttivo senza distruggere per il gusto dell’''odiens''. La vedo molto male, purtroppo...''.
Hai davanti un giradischi… quale vinile vorresti farci suonare? ''Sicuramente le fughe di Bach''.
Il giorno in cui hai pensato: "Voglio fare il musicista”. ''Quando, a causa di un occhio strabico, le ragazze non mi si filavano. Cercavo in altre parole di catturare l’attenzione. Per fortuna feci di necessità virtù, ed iniziai a fare sul serio perché mi innamorai profondamente di questa forma espressiva''.
Da pianista, quali generi musicali hai sperimentato o stai sperimentando? ''Nessuno in particolare. Cerco di “rubare“ qua e là. Nella vita c’è sempre da imparare. Senza troppi peli sulla lingua asserisco che coloro i quali compongono si rifanno a sonorità già sentite. Senza volerlo, sono dei veri e propri “ladri“...'' (ride)
La musica ti sta dando ciò che ti aspettavi? ''In termini di soddisfazioni personali, forse si, a livello lavorativo, proprio no. L’Italia non è un paese pronto ad accogliere la musica tra le categorie facenti parte il mondo del lavoro. Quando si dice che si è musicisti, la prima risposta che viene data è una domanda che fa: “e di lavoro?...“. A voi le risposte''.
Cosa c’è nei tuoi sogni da realizzare, e cosa invece realizzerai a breve? ''Il mio sogno è di potermi guadagnare da vivere (senza arricchirmi) attraverso, appunto, il mondo della musica. Per il futuro, c’è un progetto molto ambizioso, ma di cui purtroppo non posso dare cenno alcuno''.