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20/12/2024
16/05/2017 IL VILE
''Siamo underground alla vecchia maniera e ne andiamo fieri!''
Ciao, presentatevi a Musicmap... e presentate anche ''Zero'', il vostro nuovo Ep… ''Ciao! Innanzitutto grazie per averci organizzato questa intervista. Siamo IL VILE, una band della provincia di Verbania attiva dal 2006. Il nostro sound è abbastanza ibrido; mischiamo Stoner americano con il Grunge, Hard Rock, Punk e la musica underground italiana degli anni ’90… anche se per comodità tendiamo a descriverci come una italian-stoner-rock- band. Abbiamo alla spalle un LP (''Insonne'', 2010 Almamusic), un singolo fatto per una compilation ed un Ep (''La tragedia del Mediocre'') uscito nel 2014 per This Is Core, oltre che parecchie esperienze live e due minitour in Spagna che ci hanno portato ad essere gli headliner di un festival internazionale di musica ed a esibirci a “La Iguana club” di Vigo, palco calcato da nomi di grosso calibro della scena mondiale (Iggy pop, ManoNegra, Green Day, ecc..). Dopo diversi cambi di elementi abbiamo finalmente consolidato la line up della band trovando una dimensione sonora personale e ben definita; cosa che, agli inizi del 2016, ci ha portato ad intraprendere una collaborazione con l’etichetta HABANERO FACTORY, che ha lavorato al restyling del logo e delle grafiche prendendo come soggetto caratterizzante la figura mitologica del Krampus e, il 22 Marzo 2017, ha fatto uscire il nuovo EP “Zero”, preceduto da singolo e video ufficiale. Il disco e’ stato prodotto in collaborazione con FuzzWave Productions di Mauro Gambardella e Glenda Frassi, nonché membri della band Gambardellas, negli studi di Musicaperilcervello di Caravaggio (BG), mixato e masterizzato da Ugo Poddighe negli UP Studios (PV), e ci siamo appoggiati a Broken Bones Promotions per quel che concerne l’ufficio stampa. Questo EP è l’inizio di un lavoro finalizzato allo spostamento dei confini dal grunge e dagli anni novanta ad un più maturo stoner rock italiano ben radicato nel territorio di origine… niente deserti ed auto americane ma montagne, boschi e creature mitologiche. I 4 brani sono molto diversi tra loro per atmosfere e testi ma con una profonda vena caratterizzante. ''Schiena di serpe'' è una rapina a suon di rock’n’roll, lo sfrecciare veloce di un auto x le curve di una strada che si snoda tra le colline. ''Zero'' è musicalmente il pezzo più vicino al traguardo sonoro prefissato dalla band; è il demone mitologico in tutto il suo oscuro splendore. ''Tagli'' sottolinea la parte intimista de Il Vile, l’autolesionismo fatto ballata... una sorta di amuleto per scacciare la disperazione. ''4 Cilindri x l’inferno'' è quasi un film di Tarantino, un viaggio nelle lande desertiche che si hanno nella testa accompagnati dal demonio in completo blu… un tirare le somme prima dell’ultimo respiro''.
Quali sono le tematiche principali dei vostri testi? ''Eh… difficile dare una risposta chiara… diciamo che, escludendo alcuni episodi di mini racconti di eventi successi o di fantasia, ma comunque riconducibili alla vita quotidiana, per lo più i temi trattati dalle nostre canzoni sono in bilico tra l’intimismo e la rabbia poetica… in gioco ci sono emozioni, sensazioni… scoprire e mettere in luce il lato oscuro, le ombre della mente… lasciare che siano i nostri demoni interiori a parlare di noi… chiaramente, a tratti, lasciamo trasparire piccoli spiragli di luce o la rabbia per alcune situazioni legate allo strano modo che abbiamo di vivere ed interfacciarci noi esseri umani… Ovviamente il linguaggio non è proprio diretto, in modo che chi ascolta abbia dello spazio interpretativo e si possa immedesimare in una canzone per quel che ne ha recepito e non necessariamente per quello che volevamo raccontare. Credo che l’unico modo per capire quali siano le tematiche sia ascoltare i brani… e non leggerne solo le parole ma sentire le parole nel contesto sonoro che gli abbiamo cucito addosso''.
E le vostre influenze musicali? ''Beh, ovviamente tutto quello che è lo stoner americano partendo da Kyuss e Fu Manchu per arrivare ai Queens Of the Stone Age… Il grunge, inteso come sound di Seattle con tutte le sue sfumature (Melvins, Nirvana, Alice in Chains, Pearl Jam…). La musica Underground italiana degli anni ’90: Marlene Kuntz, Aftehours, Umberto Palazzo ed il Santo Niente, Timoria ecc... L’hard-rock sia statunitense che nord europeo (siamo tutti estimatori degli Hellacopters).
Il punk (perché abbiano tutti in passato militato in band punk o ska-punk o garage-punk). Credo che ci abbiano influenzato anche i Black Sabbath… più che altro per le atmosfere che li caratterizzano''.
Quali sono le vostre fonti di ispirazione? ''Escludendo droghe e alcool? Beh… alcool e droghe… Ah!ah!ah! Pessima battuta ma fa molto Rock’n’Roll… In realtà non saprei… credo che il contesto montano nel quale abitiamo aiuti… anche il disagio, la frustrazione della vita quotidiana in un paese che ha avuto un passato luminoso ma che ora sembra popolato da zombie celebrolesi… Ad ispirarci maggiormente suppongo che siano degli attimi, delle situazioni temporanee, delle sensazioni… blocchiamo tutto in un cassetto della mente e poi rovesciamo questo impasto oleoso dentro alle nostre canzoni''.
Potete fare un resoconto generale del vostro cammino fino ad oggi? Positivo? ''Sicuramente positivo… caratterizzato da una lunghissima gavetta che forse, prima o poi, terminerà… sicuramente ricco di soddisfazioni e strafatto di divertimento… la cosa che più si evince dal nostro percorso è la passione; se così non fosse non avremmo investito così tanto tempo, ed a volte anche denaro, per restare comunque una band della suburbia… una delle tante band che stanno sdraiate nel limbo senza riuscire ad emergere (forse per mancanza di qualità, forse per mancanza di ganci, forse per mancanza di fortuna o forse perché o sei un prodotto o non frega un cazzo a nessuno di quello che fai), ma, al contempo, senza avere la minima voglia di mollare. La cosa più preziosa è che il nostro cammino è stato una crescita sia artistica che personale, nessuno sogna più da anni di diventare una rock star e vivere di questo ma tutti conosciamo il significato di “essere una band” ed avere una motivazione, di fare sacrifici per quello in cui si crede… personalmente sono orgoglioso di come sono andate le cose e del lavoro fatto sino a qui… Nutro anche buone speranze nel futuro; spero ci riservi ancora la possibilità di calcare palchi (magari più grossi ed importanti), di condividere serate con altri artisti e fare dischi… sicuramente ci saranno ancora molte avventure, ed un giorno avremo parecchi aneddoti e storie fantastiche da raccontare… poi, diciamocela tutta… in Italia per lo più quella che vende è la “musica di m...” e purtroppo questa infezione è arrivata anche nel settore indipendente… quindi stiamo bene dove stiamo… non faremo mai parte della nuova, orrenda scena indie… siamo underground alla vecchia maniera e ne andiamo fieri!''.
Se doveste scegliere un nuovo inserimento in line up che strumento vi piacerebbe avere in aggiunta? ''Beh, abbiamo appena ristretto la line up perché il primo LP lo abbiamo fatto con una band formata da basso, batteria e 3 chitarre… poi una chitarra ci ha abbandonato ed il secondo lavoro lo abbiamo fatto in 4… per poi riprendere un terzo chitarrista ma tornare in 4 appena prima di incidere “Zero”. Ma se fossimo costretti… sarebbe bello trovare un polistrumentista che possa, a seconda delle esigenze, suonare chitarre, violino, sintetizzatori, elettroniche e pianoforte. Comunque per adesso stiamo benissimo in 4''.
Quanto tempo suonate a settimana? Riuscite a bilanciare la vostra carriera artistica con la vostra vita? ''Il tempo varia a seconda delle situazioni; solitamente, escludendo le date live, ci troviamo una volta a settimana per il tempo che vogliamo (2/3 ore di solito), avendo una sala prove nostra. Di contro, se ci sono date imminenti o se stiamo lavorando a del materiale nuovo, gli incontri duplicano o triplicano (a seconda anche degli impegni familiari di qualcuno e dagli impegni che altri hanno con i progetti paralleli). Per fortuna riusciamo a bilanciare la nostra “carriera” con famiglie, impegni lavorativi, altri gruppi, sport… ognuno ha un suo modo di vivere ma tutti i modi di vivere convivono amabilmente con IL VILE''.
Cosa bolle nel pentolone di Il Vile? ''Una bella pozione letale da offrire agli esponenti del music business!!! Battute a parte… stiamo cercando di organizzarci per un tour promozionale ma allo stesso tempo siamo già al lavoro su del materiale nuovo… non vogliamo fare passare troppo tempo tra questo ed il prossimo disco…''.
L'ultima parola a voi! ''Uhm… Non ci resta molto da dire… a parte che sappiamo di essere animali da palco quindi vi invitiamo ai nostri live, invitiamo i gestori dei locali a contattarci per organizzare delle serate… e… Cazzo! Comprate questo fottutissimo Ep, perché ci è venuto maledettamente bene!!!
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