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13/12/2016   BRUSIO
  ''Più che convincere, il pubblico sarebbe da ri-educare...''

Da quale strumento nasce la realizzazione dei tuoi brani? ''Da un A4 e una Bic. Talvolta, e fa molto, c'è anche un buon vino rosso...''. Da dove prendi ispirazione per la tua musica? ''Da me stesso. O, per meglio dire, da quei demoni che cerco di esorcizzare attraverso la musica''. Cosa dovrebbe convincere il pubblico ad ascoltare proprio il tuo materiale in mezzo ad una concorrenza così vasta? ''Più che convincere, il pubblico sarebbe da ri-educare, ma non ho di queste pretese, anzi... La mia è una musica di nicchia, sicuramente non per tutti''. Qual'è la storia dietro il tuo nome e dietro al tuo logo? ''Il nome è un gioco di parole: “Brus” come le prime quattro lettere del mio cognome ed “io” come io. Ovviamente, si rifà anche al significato di “brusio” inteso come, citando il vocabolario on line Treccani: “Bisbiglio, vociare continuo e sommesso di gente raccolta in un luogo, o lieve rumore di cose che s’agitano”. Non ho un logo, ma come per i tattoo, sto valutando l'ipotesi di farmene uno...''. Quali band ti hanno spinto a mettere su la tua one-man band? ''In passato ho avuto una band in quel di WARese, ma fu un disastro. Ci siamo presi, mollati, ripresi... C'era chi tendeva a prevaricare, chi a soccombere per il quieto vivere e infine io, la ciliegina sulla torta, coi miei scoppi ritardati e la fama d'inaffidabile. Per un po' (se pure a fatica) tirammo avanti poiché WARese, col suo soffocante campanilismo, ci spinse non poco. Cantai persino ad un matrimonio. Fui costretto. Feci un'esibizione degna del peggior Jim Morrison sussurrando all'orecchio del mio allora chitarrista che sarebbe stata l'ultima. In quell'anno vincemmo pure un premio, ma non mi presentai. Come Bob Dylan prima di Bob Dylan! Ahahah! Eppure non ho alcun rimpianto. Se potessi tornare indietro rifarei tutto, ma peggio. E a quel matrimonio avrei fatto un'esibizione degna del miglior GG Allin''. Presentaci ''Epidurale''... ''''Epidurale'' nasce dalla necessità di un riscatto. Dopo l'ennesima situazione sentimentale fallimentare, ho deciso che era tempo di riprendere in mano la musica in totale libertà, senza prendere ordini da nessuno se non da me stesso. Le sue sonorità sono il risultato della mia schizofrenia musicale realizzate con strumenti perlopiù economici (a parte il MicroBrute) e/o marci (uno su tutti lo Stylophone Beatbox) e/o improbabili (come una vecchia radiolina acquistata ad un mercatino delle pulci) arricchite ovviamente dagli strumenti (chitarra, fisarmonica e violoncello) dei miei preziosi collaboratori: Marino “Målima” Peiretti (già co-produttore), Silvia Ballinari e Jacopo De Motoli, che non smetterò mai di ringraziare''. Con chi ti piacerebbe andare in tour? ''Con gli Ophiuco''. Cosa bolle in pentola per Brusio? ''Attualmente sono già al lavoro su pezzi nuovi in vista di un disco vero e proprio. Questa volta con soli inediti, niente cover e, se tutto va bene, già nella primavera del 2017 ci sarà una sorpresa...''.