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''Franco Califano ed il suo rispetto verso un vero linguaggio poetico...''

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15/04/2025   GIANGILBERTO MONTI
  ''Franco Califano ed il suo rispetto verso un vero linguaggio poetico...''

Un percorso che ha davvero poco bisogno di presentazione. Il cantastorie e cantautore milanese Giangilberto Monti torna sulle scene a coronare in un disco un percorso nato dentro un libro scritto a due mani con il giornalista Vito Vita e poi racchiuso e tradotto in un radiodramma per la Radio della Svizzera italiana. Oggi tutto questo è un disco: la vita del grande Franco Califano in dodici brani iconici dentro arrangiamenti dai contorni di jazz per la firma di Marco Mistrangelo al basso, Alessio Pacifico alla batteria e Marco Brioschi alla tromba. Avviciniamoci in punta di piedi dentro “Franco Califano, il Prévert di Trastevere” e mettiamo in circolo la grande canzone del califfo nazionale…

Prima e dopo Califano: secondo te la musica italiana che cosa gli deve prima di tutto? ''L’attenzione alla semplicità dei sentimenti, l’ascolto del mondo femminile, in grande contrasto con il suo ruolo pubblico di sciupafemmine, il rispetto per l’amicizia, la compassione verso gli errori di ognuno di noi''.

E il dopo Califano, oggi soprattutto che viviamo di istantanee digitali… che cosa ci portiamo dietro anche senza troppo averne consapevolezza? ''Il rispetto verso un vero linguaggio poetico, che nella diretta semplicità del Califfo avrebbe molto da insegnare ai ragazzi che oggi si cimentano maldestramente nel fotocopiarlo''.

E nella tua musica? Califano che cosa ha portato o che cosa porterà dopo questa immersione di anni? ''La strada aiuta e la periferia ci arricchisce, le storie vere spesso partono da questi mondi, che sono stati anche quelli dei miei esordi. In fondo ero un ragazzo del Corvetto, che per chi conosca Milano è un passaporto che non si dimentica''.

Mi colpisce questa copertina decisamente “psichedelica” a tratti. Non me la sarei attesa. Come la leggiamo? ''Sembra quasi ripescare gli sfocati di “Tutto il resto è noia”… ma ecco, forse sono solo mie visioni… Forse...''.

Il suono e le soluzioni: quanto hai ripercorso i suoi sentieri e quanto ci hai messo del tuo, del vostro? ''Tutto l’album rappresenta una rilettura personale di quel mondo, i musicisti mi hanno molto aiutato, la tromba di Marco Brioschi ha fatto molto e Mell Morcone ci ha messo del suo, anche se ho voluto eliminare alcune sue invenzìoni musicali per una maggiore essenzialità. Alessio Pacifico e Marco Mistrangelo, con la loro ritmica elegante e raffinata, hanno dato un tocco di classe in più''.

Collaborazioni? Questo disco e in generale tutto il tuo mondo con Callifano, dal libro al radiodramma, c’è qualche incursione o contributo speciale da sottolineare? ''Idem come sopra, a cui vorrei aggiungere le parole di Vito Vita nel libro che ha preceduto tutto questo. Infine, last but not least, senza la fiducia dello staff della Warner Music e di tutta la Radio Svizzera Italiana, nulla di tutto questo sarebbe mai venuto alla luce''.