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20/12/2024
20/12/2024 CARLO AUDINO
''Tutta la musica è importante, bisogna imparare a gustarne tutti i generi e le varie diversità...''
Un'immagine potente, quella di un anziano con una foto tra le mani, è la genesi di "Cuore in fiamme", l'ultimo lavoro di Carlo Audino. Un progetto che si rivela un viaggio attraverso il tempo, le emozioni e le molteplici sfumature dell'amore. In questa intervista, Carlo ci apre le porte del suo mondo musicale, raccontando la genesi di questa sua nuova opera e le influenze che l'hanno plasmata, da omaggi a grandi artisti del passato a collaborazioni che arricchiscono il suo orizzonte sonoro. Un dialogo che esplora il legame tra musica e memoria, tra generazioni e la capacità della musica di evocare sentimenti profondi e universali.
Carlo, "Cuore in fiamme" è un caleidoscopio di emozioni e sonorità che spaziano nel tempo. Come è nato il concept di questo progetto così ambizioso e ricco di riferimenti? ''Mi ricordo che qualche anno fa mi sono trovato in chiesa e davanti a me c’era un anziano da solo che teneramente pregava e teneva in mano la foto sbiadita di una donna che molto probabilmente era sua moglie. Ho avuto così una sensazione fortissima per il grande amore che provava quell’ometto anziano ed ho sentito il bisogno di scrivere “Cuore in fiamme” collocandovi le figure dei miei genitori''.
La citazione di Ivan Graziani è un omaggio che non passa inosservato. In che modo il suo stile, così unico e inconfondibile, ha influenzato la tua ricerca sonora e la tua evoluzione artistica? ''Ivan è stato un vero e proprio riferimento nella mia crescita artistica. Si può dire che i primi tempi ho suonato solo i suoi brani, poi mi sono spostato verso gli altri cantautori. Quindi dopo aver ascoltato il suono delle sue chitarre ad alto volume in cuffia, cercavo di replicarlo lasciando alla mia fantasia la tecnica da adottare''.
La collaborazione con Sabrina Seaside ha aggiunto un tocco di freschezza e contemporaneità al brano. Come è nata questa sinergia e in che modo le vostre voci si completano a vicenda? ''L’inciso di ''Cuore in fiamme'', nella versione originale, ripeteva solo una parola: ‘ancora’. Nella mia mente significava tutto, era come dire ‘andiamo avanti, non ti preoccupare’ oppure ‘sì, lo voglio ancora’ o anche ‘sai, ho sbagliato ma dammi una possibilità, ancora’. Alla fine, ho pensato di affiancare alla nota monotona di ‘ancora’ una cascata di semicrome che aiutano l’ascoltatore a immedesimarsi nella coppia. Nel primo inciso, la voce rap di Sabrina Seaside rappresenta la giovane sposa, mentre nel secondo, più riflessivo, lei parla dei ricordi passati e affronta il presente della coppia, che può sembrare insormontabile. Ho cercato di lasciare spazio all’interpretazione, e il rap mi ha permesso di condensare concetti complessi in un tempo brevissimo''.
Il richiamo al "Nessun dorma!" è un omaggio alla grande tradizione operistica. Quanto è importante per te creare ponti tra generi musicali apparentemente distanti e quale ruolo gioca la musica classica nella tua formazione? ''Secondo me la musica è tutta importante e bisogna imparare a gustarne tutti i generi e le varie diversità. Vi sono stati periodi in cui ascoltavo solo musica classica, altri jazz, altri cantanti easy listening, poi il rock, l’heavy metal, la folkoristica e la musica internazionale, passando per la cinese, la coreana, la gitana e, non ultima, la musica araba''.
Le tue prime esperienze musicali, a partire dagli anni '70, sono state profondamente segnate dalla figura di Mango. Come ha influenzato la tua visione della musica? ''In Mango ho sempre amato il modo particolare che aveva di aprire ritmo e sonorità con testi fluidi. Mi piaceva molto il suo modo rock di affrontare l’amore''.
Hai attraversato decenni di cambiamenti radicali nel panorama musicale. Quali sono, secondo te, le maggiori trasformazioni che hanno caratterizzato questo settore e come hai saputo adattarti e rinnovarti senza tradire le tue radici? ''Ho sempre cercato di capire il mondo che cambiava intorno a me. E il modo più performante è quello di entrarci totalmente e imparare a carpire i lati positivi. Lo faccio ancora oggi ascoltando i giovanissimi che si propongono sulle piattaforme di streaming oppure i figliocci dell’industria discografica propinati per emergenti alle prime armi che hanno scritto il loro primo brano e si trovano a propinarlo a milioni di coppie di orecchie. Ho imparato così ad apprezzare anche brani che fanno davvero cag... Anche questo è adattamento''.
"Cuore in fiamme" è un tributo commovente ai tuoi genitori. Quali valori e insegnamenti ti hanno trasmesso e in che modo si riflettono nella tua musica, sia nei testi che nelle melodie? ''I miei genitori, come il novantanove per cento di tutti i “papà e mamma” che amano i propri figli, hanno trasmesso una miriade di princìpi e valori che mi hanno forgiato anche artisticamente e questo è palpabile in “Cuore in fiamme”, come pure negli altri brani del mio repertorio. Volendoli quindi omaggiare ho voluto dividere la canzone in due parti. Nella prima abbiamo una coppia di innamorati dove si fa avanti l’idea di creare una famiglia, tra sporadici alti e bassi e qualche immancabile litigio che finisce sempre col placarsi in un amorevole abbraccio. Infatti i miei erano così: lui un grande lavoratore ed anche un bell’uomo che aveva molte spasimanti; lei, una bella ragazza dai capelli rosso-rame, innamorata di lui ma molto determinata, che in poco tempo ha fatto piazza pulita delle tante concorrenti ed ha creato le fondamenta di una solida coppia che è diventata una stabile e numerosa famiglia di cinque figli. Nella seconda parte ho disegnato i miei come una coppia di anziani, in effetti come li ho visti io fino alla fine, tra acciacchi fisici e qualche perdita di memoria ma sempre legati da un profondo amore anziano di oltre cinquant’anni. Infine va ricordato che mio padre mi ha insegnato i primi accordi di chitarra e mia madre, poetessa soprattutto nella sua terza età, mi ha trasmesso la sua tecnica di dipingere con le parole''.
Quali sono i tuoi prossimi progetti? Puoi anticiparci qualcosa sui tuoi futuri lavori e sulle direzioni artistiche che intendi esplorare? ''Sto lavorando già da qualche giorno al nuovo pezzo che uscirà al piú presto (non dirlo a nessuno, il titolo è “Lorenzo e la Luna”, sssh). Mi piacerebbe molto preparare un paio di esibizioni live per la prossima primavera con i miei primi trenta brani da eseguire live per i miei fans più affezionati''.
In conclusione, quale messaggio speri che il pubblico riceva da "Cuore in fiamme"? Quali emozioni e riflessioni vuoi suscitare negli ascoltatori? ''Mi piacerebbe pensare che ascoltando “Cuore in fiamme” ci si convinca che l’amore può veramente durare tutta una vita e soprattutto che provochi una maggiore sensibilizzazione verso i nostri anziani che con l’amore hanno costruito così tanto''.