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20/12/2024
20/12/2024 GRETA CASERTA
''Le radici raccontano una parte importante di noi, della nostra storia...''
Un disco davvero delicato, gentile nei modi, consapevole delle sue fragilità. Incontriamo via mail Greta Caserta che fa il suo esordio con il disco “Oltre”, lavoro di inediti tra italiano e inglese che approda oggi nella sua (e nella nostra) vita, dopo anni di studio e di carriera. Dove il pianoforte non riesce arriva la delicatezza della linea vocale. Parliamo di lei e di questo suono…
Un esordio che arriva soltanto oggi. Posso chiederti perché? ''Da tempo ero alla ricerca di un'etichetta valida che fosse interessata al mio progetto, ma non avendola trovata ho deciso che era arrivato il momento di autoprodurmi''.
In copertina: una foglia ma anche un cuore… le venature come le mille strade che partono dal centro che siamo noi. L’ho letta bene? ''Che bella interpretazione! Mi piace molto! L'immagine è un rimando alla natura, presenza nascosta in tutto il disco perché spesso sono gli elementi naturali più semplici a ispirare la mia scrittura''.
Un suono che nella sua delicatezza ha molto del respiro internazionale… vero? ''Sono felice che si colga un respiro internazionale. Non so se sia dettato dai testi in inglese, dagli arrangiamenti o da un mix di più cose, ma di certo ho dato ascolto a ciò che ho sempre amato, ovvero sia la musica black che la musica pop, italiana e straniera''.
Eppure nel video torni radicalmente in Italia. Torni alle tue radici… quanto sono importanti per te le radici? ''Le radici raccontano una parte importante di noi, della nostra storia.
La melodia italiana è entrata nelle mie orecchie fin da bambina, fin da quando i miei genitori ascoltavano Battisti, Mina, Renato Zero, Claudio Baglioni etc. Probabilmente se fossi nata in un altro Paese, la cultura e le influenze musicali del luogo mi avrebbero portato altrove. Nel video c'è una scena in cui compare il Grand Hotel di San Pellegrino Terme, mio paese natale''.
Perché l’inglese? Perché questa alternanza? ''Mi piace scrivere sia testi in italiano che in inglese. La struttura di quest'ultima lingua dà inoltre la possibilità di utilizzare frasi corte ma allo stesso tempo dense di significato, diversamente da quanto accade con la lingua italiana. In italiano servono pensieri metricamente più lunghi per avere la stessa resa semantica. L'inglese ben si addice dunque a linee melodiche che sono brevi''.