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11/12/2024
10/12/2024 MASSIMO SCHIAVON
''Amo lavorare con altri artisti e condividere le mie emozioni anche da un punto di vista creativo...''
''The Bridge'' è molto più di un semplice album: è il frutto di un incontro, un viaggio musicale nato oltre un decennio fa, quando due anime artistiche, Ugo Mazzei e Massimo Schiavon, hanno deciso di intrecciare le loro strade. Pur provenendo da stili diversi, i due autori hanno trovato un’armonia profonda, uniti dalla stessa passione e dal desiderio di creare canzoni insieme, mescolando linguaggi e influenze in un dialogo che supera ogni confine. Per Massimo Schiavon, questo progetto rappresenta "un’esperienza emozionante di scrittura autorale condivisa e commistione di suoni dal mondo", un esempio di come la musica possa essere un terreno comune dove incontrarsi. Il disco, scritto a quattro mani, è un’opera corale in cui ogni nota porta l’impronta di un incontro speciale. Gli arrangiamenti di Ugo Mazzei hanno dato vita a un mosaico musicale, realizzato grazie alla collaborazione a distanza con musicisti provenienti dall’America e dall’Argentina. Nonostante la distanza fisica, il progetto ha mantenuto intatta l’energia e l’autenticità delle performance originali, intrecciando suoni e sensibilità diverse in un’unica voce. Ugo Mazzei descrive il lavoro come "un viaggio a ritroso nel tempo, fino a sentire il profumo di un’epoca", una celebrazione delle radici musicali che hanno ispirato ogni traccia. ''The Bridge'' è un ponte che unisce culture e stili, un lavoro collettivo in cui ogni artista coinvolto ha arricchito le tracce con il proprio bagaglio di esperienze. Lo swing avvolgente, i colori vibranti della musica latino-americana e quella distintiva scorza d’autore italiana formano l’anima di questo progetto. È un album che vive di contrasti e fusioni, capace di raccontare storie e di emozionare chi lo ascolta. I video curati da Christophe Laurenti amplificano con la forza delle immagini questa produzione artistica, aggiungendo ulteriore profondità e suggestione al racconto musicale di ''The Bridge''.
Come hai vissuto l’esperienza di creare un album condiviso come ''The Bridge''? ''E' stata un 'esperienza assolutamente positiva, amo lavorare con altri artisti e condividere le mie emozioni anche da un punto di vista creativo''.
Qual è stata la scintilla che ti ha fatto decidere di collaborare con Ugo Mazzei? ''La nostra amicizia personale e stima reciproca, coltivata negli anni, e' stata il vero e proprio detonatore di questo progetto. Il collante e' rappresentato anche dalle nostre esperienze live insieme, in continuo sviluppo''.
Quali sono i brani dell’album che senti più vicini alla tua sensibilità artistica e perché? ''"Un filo di vento" sicuramente, anche perchè di questa canzone ho scritto il testo, mentre la musica e' stata appannaggio di Ugo. Questa commistione è stata importante e credo abbia prodotto un brano davvero ispirato e credibile. Anche "Tempo di tango" e' un brano che sento parecchio nelle mie corde proprio per le tematiche che affronta, la nostra emigrazione in terra argentina dei tempi passati, per noi liguri si tratta di una vera e propria propagine emotiva del nostro territorio culturale''.
Qual è stata la sfida più grande nel lavorare con artisti di culture così diverse? ''La bellezza di questo progetto e' proprio insita in queste contaminazioni che hanno prodotto tracce musicali il cui mood rappresenta l'anima di questi musicisti e delle loro tradizioni. E' impagabile "annusare" le sfumature sonore, ad esempio, di un bandoneon o di un violino suonato da un artista la cui anima strumentale e' radicata sul territorio di origine. Il risultato e' sorprendente''.
Come pensi che questo progetto abbia arricchito il tuo percorso artistico? ''L'arricchimento è stato notevole sotto il profilo sia artistico che umano. Considero questa amicizia con Ugo un vero dono perché ha radici profonde nella nostra storia personale. Inoltre è un cantautore e musicista completo, raffinato, merce rara in questi tempi''.
Se dovessi descrivere ''The Bridge'' con una sola parola, quale sarebbe e perché? ''Emozionante! Raramente ho visto nascere uno dei dischi a cui ho partecipato negli anni, con questa naturalezza e comunità di intenti e quindi con un coinvolgimento emotivo''.