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12/11/2024   GIOVANNI NUTI
  ''Donare alla parola scritta un nuovo corpo sonoro...''

Hai una poesia o una canzone preferita di Merini o Manganelli che ti tocca particolarmente? ''Tra le tante canzoni che ho composto sui versi di Alda Merini – sono più di cento ormai, che sono tutte raccolte nel cofanetto “Accarezzami musica – Il Canzoniere di Alda Merini”, la canzone che mi emoziona sempre, e che commuoveva anche Alda Merini ogni volta che la eseguivo, è certamente “L’Albatros”. L’albatros, attraverso la metafora del maestoso uccello a cui viene “tagliata la gola”, descrive il silenzio forzato che la voce poetica di Alda Merini dovette subire durante il lungo internamento in manicomio. Per quanto riguarda Manganelli, un autore di culto tra i più grandi del Novecento, tra le poesie che ho musicato e che faranno parte del nuovo album che uscirà a gennaio e che si intitolerà “Usa la tua pazzia”, sono legato a “Lo pterodattilo Giovanni”. Dall’albatros allo pterodattilo, l’animale preistorico che viveva 160 milioni di anni fa, il volo sembra lunghissimo ma in realtà anche lo pterodattilo Giovanni - l’omonimia è casuale - è un essere solitario che si sente fuori luogo e fuori tempo in questo mondo disumano. Ma il suo disagio a non conformarsi è anche sintomo di ribellione e libertà. Il singolo “Lo pterodattilo Giovanni”, pubblicato da Nar International, si può ascoltare in anteprima nelle radio e in streaming su tutte le piattaforme digitali dal 4 novembre. È stato prodotto da Paolo Recalcati e Josè Orlando Luciano, che lo ha anche arrangiato''.

Ci sono stati momenti in cui hai sentito una connessione speciale con i testi che stavi interpretando? ''Cantare versi così intensi e originali come quelli di Alda Merini o di Giorgio Manganelli è come entrare in un dialogo intimo con le parole e le emozioni dell’autore. Con testi come quelli di Alda Merini, per esempio, il dolore, la gioia, la pazzia, e la spiritualità sembrano prendere vita, diventando quasi un’esperienza vissuta, non solo interpretata. E la mia musica amplifica le emozioni generate dalle parole. L’interpretazione di testi come quelli di Merini o di Giorgio Manganelli diventa un viaggio personale, perché si è costretti a fare i conti con parti di sé che le loro parole risvegliano. Ogni verso diventa uno specchio, e interpretandoli scopro anche qualcosa di nuovo di me stesso''.

Qual è stata l'ispirazione dietro l'arrangiamento musicale delle canzoni nello spettacolo e nell’album? ''Dietro l’arrangiamento musicale delle canzoni di “Usa la tua pazzia” c’è il desiderio di trasmettere l’intensità e l’autenticità dei versi di Alda Merini e Giorgio Manganelli. Gli arrangiamenti creati da José Orlando Luciano mescolano sonorità che oscillano tra la dolcezza e la follia, per creare un’esperienza che catturi e trasmetta la complessità e la profondità delle loro poesie. Donare alla parola scritta un nuovo corpo sonoro, può far toccare corde profonde e inaspettate''.