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20/12/2024
31/10/2024 AMBRADEA
''Farsi domande e credere nell'amore, in primis quello per sé stessi...''
"Essenza" è il nuovo singolo e video di Ambradea, cantautrice romana con un background teatrale e una grande propensione per il pop. Le abbiamo rivolto qualche domanda.
Ciao, raccontaci come nasce “Essenza”... ''Diciamo che tutte le sensazioni che avevo dentro sono collassate in questa bomba a orologeria, che ad un certo punto è scoppiata. Avevo necessità di raccontare un po’ le origini, di raccontarmi come artista, di entrare in questo mondo con la verità.
“Essenza” è la mia storia e la storia di molti altri. Dentro al brano collimano sensazioni come resilienza, spirito combattivo, ma anche insicurezze, dubbi di chi nella vita si è sempre sentito un po’ fuori dal coro, così come mi sono sempre sentita io. C’è un invito a “non mollare”, ad evitare gli auto-sabotaggi, a farsi domande e a credere nell’amore; in primis quello per sé stessi''.
Come si collega "Essenza" al tuo percorso artistico precedente? ''Ero stanca di interpretare il personaggio sbagliato. Ambradea è sempre un personaggio, ma adesso è sulla strada giusta e rispecchia il mio ideale. Oggi ho le ossa per poter sostenere questo tipo di personaggio. Mi sono resa conto che prima stavo rincorrendo un’idea di personaggio che serviva a me per sentirmi più forte, ma non avevo ancora scavato a fondo. Adesso Ambradea mi permette di difendermi, di proteggere, di tutelare quello che io voglio portare avanti, con alle spalle un grande lavoro su me stessa, che è il fulcro di questo brano e dell’intero disco.
Il processo creativo è nato proprio perché sentivo dentro di me un forte fermento emotivo. È stata una sorta di rivoluzione interiore in cui innanzitutto, per rendere vero, tale, questo processo creativo, mi sono dovuta concedere del tempo. Sentivo che stavo rincorrendo un ideale che non era nella giusta direzione e l’essermi liberata da questa pressione ha permesso al mio cervello di aprire la mente a nuovi scenari. L’album “EsSENZA” è il riassunto di tutti gli anni passati a rincorrere la musica, a rincorrere l’arte, prima con molta confusione e oggi, dopo vari livelli, con più consapevolezza''.
Quali sono state le tue principali influenze musicali crescendo? ''Ho sempre ascoltato principalmente musica internazionale. Inutile dire che i miei miti assoluti sono sempre stati i Queen, Elton John, Michael Jackson, Prince, e ancora Janis Joplin, Kate Bush, Joni Mitchell, Tori Amos. Non riuscirei a definire un’influenza principale, a me sono sempre piaciuti gli artisti di pancia, indipendentemente dal genere. Chiaro è che la mia inclinazione verte verso il soul, il blues, che sono generi in cui devi per forza essere “di pancia”, ma è sempre l’artista che fa la differenza più che il genere''.
Quali sono le sfide principali che hai affrontato nel mondo della musica? ''È stato difficile prima di tutto formarmi come artista per arrivare ad essere soddisfatta di quello che creo, per arrivare ad individuare una strada in linea con il mio modo di decodificare i pensieri e le emozioni. La musica nella mia vita c’è sempre stata, a partire dalla mia famiglia che ha sempre avuto un’inclinazione verso il mondo artistico.
Presentare un progetto originale che non sia in linea con ciò che è in “voga” è un grande atto di coraggio e resistenza all’omologazione. La mia è una scelta consapevole ed ho sempre difeso l’autenticità nell’arte. Mi piace sapere di cosa parlo quando presento la mia musica. Ci sarebbe da fare un discorso infinito e spesso ridondante ormai, sulla situazione della musica e dei musicisti in Italia e sulle innumerevoli sfide da affrontare. Io le vivo in prima persona perché sono spesso a contatto con altri artisti che, come me, devono sbarcare il lunario, e di certo hanno tutti il “lavoro alternativo” oltre la musica. La sfida è prima di tutto con sé stessi: quanto siamo in grado di difenderci, fino a che punto crediamo in quello che facciamo e scegliamo, imperterriti, di andare avanti, nonostante tutto?''.
Quali sono i tuoi obiettivi a lungo termine nella musica? ''È una necessità prima di tutto. Da persona sensibile quale sono, ho spesso avuto difficoltà nel comunicare la mia visione del mondo nella vita reale. La musica e l’arte mi hanno aiutata in questo. Prima di tutto mi hanno fatto sentire meno sola. I dischi che ascoltavo sono stati i miei migliori compagni di viaggio per molto tempo e le sensazioni che provavo le ritrovavo tutte lì dentro. La musica e l’arte in generale sono sempre stati il mezzo più diretto per raccontare ciò che sentivo, un mezzo per affermarsi nel mondo con le proprie idee e la propria identità.
Sono una che ama esplorare continuamente, quindi l’obiettivo sarà l’evoluzione di ciò che sono ora. Ho approcciato da poco al mondo degli arrangiamenti e sono piena di idee, vorrei creare un sound ed uno stile che sia riconducibile a me ed al mio modo di fare musica''.
Hai qualche progetto o collaborazione futura che puoi anticiparci? ''In realtà sì, c’è un progetto molto interessante in collaborazione con un altro artista, ma per scaramanzia preferisco non svelare ancora nulla, sperando di poterlo raccontare presto''.