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25/10/2024   LUCA SPARAGNA
  ''Le ore sul palco le vivo come una vibrazione energetica potentissima...''

Ho avuto la fortuna e il piacere di incontrare il personaggio che andiamo ad intervistare, persona squisita e musicista coi fiocchi, lo scorso Agosto in occasione del concerto tenutosi in una calda serata dello scorso Agosto a Cecina (Livorno) da una delle band che ha scritto la storia del prog italiano, tuttora in piena attività. Stiamo parlando nientepopodimeno che de le Orme. Dopo il suo predecessore Alessio Trapella (intervistato sul nostro portale – http://www.musicmap.it/interviste/new.asp?id=1142), Luca Sparagna ha dovuto cimentarsi con l’arduo compito della prestigiosa eredità artistica di Aldo Tagliapietra, uno degli storici fondatori (basso, chitarre e voce) riuscendo nel miglior modo possibile, dal vivo e con l’esordio discografico nel bellissimo triplo ''Le Orme & Friends'' (2023 - con la partecipazione dei membri storici Tony Pagliuca e Tolo Marton), ''Il leone e la bandiera'' in versione singola. Con gli amici Tino Tozzi, uno dei massimi esperti mondiali sulla band veneziana, autore del libro ''Le Orme - Visioni Prog - Volume 1: La discografia completa di un gruppo visionario'', Hi-QU Music & Orangle Records, 2024) prodotto dal management ufficiale, e il fido Alberto, progster verace, abbiamo passato alcuni momenti in allegria con questi miti della musica progressive, fra racconti aneddotici e qualche immancabile, sana, risata, prima e dopo il concerto tenutosi in una Piazza della Chiesa zeppa di gente entusiasta (nb: di ogni età!) che non avrebbe smesso di chiedergli i bis. Tra una cosa e l’altra ho prospettato a Luca la possibilità di questa intervista e subito ha aderito con piacere. E’ arrivato così il momento giusto per riagganciarsi alla nostra rilassata chiacchierata nel backstage del concerto che ho vissuto Sulle ali di un sogno con la sensazione di trovarmi in uno spazio intermedio fra Storia o leggenda… (ogni riferimento alla loro discografia non è affatto causale :-) ed estenderla ai cybernauti di Music Map.

Ciao Luca, grazie della disponibilità e benvenuto su Music Map. Se sei d’accordo partirei proprio dalla nostra conversazione agostana, facendoti presentare a grandi linee il Luca Sparagna musicista, le sue origini, la sua formazione, i suoi principali riferimenti artistici… ''Ciao Mauro. Il Luca Sparagna musicista era (ed è) un curiosone appassionato di suoni e generi musicali molto diversi tra di loro. Fin dalla tenera età ho respirato musica, soprattutto grazie a mio padre fisarmonicista per diletto. La curiosità e la ricerca della mia reale dimensione e identità musicale (che forse non ho ancora trovato, ma è il bello dei viaggi interiori…) mi ha spinto ad approcciarmi allo studio di strumenti musicali diversi: la chitarra, la fisarmonica, il basso e, da autodidatta, la batteria. Come moltissimi ragazzi, all’epoca ho fatto i primi passi nelle cantine umide e nelle polverose sale prove di Trieste, suonando cover e non solo. A livello di ascolti, come già ti accennavo, ho apprezzato (e lo faccio ancora) il beat degli anni '60, il progressive dei ’70, un pò di cantautorato italiano, alcune cose degli anni '80 e molta, moltissima musica strumentale (partendo dalla classica e arrivando ai compositori contemporanei come Vangelis e J.M. Jarre). Insomma, mi piacciono parecchie cose''.

…Fino a all’incontro con le Orme... ''Proprio così. La cosa davvero bizzarra è che io ero un fan sfegatatissimo de Le Orme da quando li vidi in concerto la prima volta (doveva essere il 1999). Il giorno dopo acquistai il mio primo basso elettrico e da qualche parte, nella cantina a Trieste, devo avere i manifesti che erano appesi in cameretta. Le Orme erano per me IL GRUPPO. Poi tutti gli altri. Se non mi credete chiedetelo a mia madre… :-)''

Pur rischiando di apparire banale, non posso non chiederti cosa hai provato nel trovarti la prima volta sul palco con questi giganti italiani del Prog. Al posto tuo, nel salire quelle scalette mi sarebbero tremate le gambe… magari poi, come spesso capita quando (come nel tuo caso) c’è talento e preparazione, quando partono le prime note la “fifa” viene spazzata via da una carica irrefrenabile di entusiasmo… beh via, ti ho prima detto le mie sensazioni, dunque pardon per l’invasione di campo e a te la parola… ''Ti dico la verità: i momenti più ansiosi e “difficili” erano i primi giorni a prove, dove la titubanza ed il “peso” di quel nome così importante si facevano sentire. Il primo concerto, a Koper (Capodistria, Slovenia) è stato inevitabilmente un momento di euforia ad altissimi livelli. Però vedi, io sul palco con Le Orme mi diverto moltissimo ed entro in una sorta di trance musicale che in realtà non mi fa sentire alcuna “fifa”. C’è concentrazione, tanta, ed energie spese a profusione. Ma è una musica che sento mia (e di questo ringrazio Le Orme, dagli albori ad oggi) e quelle due ore sul palco le vivo come una vibrazione energetica potentissima''. Ti andrebbe di descriverci Luca una volta spento il microfono e riposti basso e chitarra nelle custodie (non si vive, purtroppo dico io, di sola musica)? ''Il Luca fuori dal palco è una persona che ha bisogno di stare a contatto con il mare e con i boschi, con la mia terra di origine (Trieste e l’Istria), lontano dal caos, dai viali affollati delle città e dagli aperitivi modaioli che tanto vanno di moda oggi! Sono un amante di letture che toccano la storia, il mito, le leggende, l’alchimia e l’onirico. Adoro la quiete, spesso il silenzio, e sono un po' un orso, chiuso nei miei rifugi e a debita distanza dalle folle chiassose. Tranne quando suono: in quel caso le folle chiassose mi piacciono assai''.

Riprendiamo le Orme :-) della nostra Mus(ic)a. Come vedi l’attuale situazione italiana ed internazionale, in particolare del progressive rock e dintorni, in era di ciclone digitale che si ripercuote nelle tecnologie musicali come nella stessa modalità di fruizione della musica, unito alla pervasività dei social (e relativi contatti umani sempre più virtuali e meno reali) e all’ingresso, spesso “a gamba tesa”, della cosiddetta Intelligenza Artificiale (lasciati dire che “intelligenza” applicata ad una macchina pur potente quanto si voglia, lo trovo un termine assai equivoco)? ''Generalmente sono molto restio nel dare giudizi di sorta sulle scene musicali. Parlando di progressive: mi piace (e non potrebbe essere altrimenti), ma non ne sono schiavo. Nello stesso modo apprezzo anche il pop di qualità, quello del buon gusto e della bella melodia, con liriche toccanti ed emozionali. Ecco: diciamo che, a livello generale, noto un appiattimento verso il basso della qualità della musica contemporanea, ovvero quella che passa nelle radio. Ho sempre pensato che la musica debba avere un effetto emozionale, volto all’analisi delle sensazioni. Oggi vedo molta omologazione e standardizzazione: musica che sembra cibo per allevamenti intensivi di masse che trovano più facile adeguarsi e crogiolarsi con ascolti facili, compulsivi e spesso alienanti. Un po' come la differenza che passa tra le lasagne fatte in casa, da preparare con calma e meticolosità, ed il panino del fast-food. Una volta (penso) la musica era anche ascolto attento, immaginazione e degustazione. Forse, in questi tempi, questo tipo di approccio risulta troppo… faticoso… L’intelligenza artificiale può anche starmi bene in alcuni frangenti, ma pensiamo davvero che possa essere compatibile con le arti? Penso che niente più dell’arte (in tutte le sue forme) possa rappresentare l’unicità dell’intelletto creativo umano. Vogliamo delegare pure questo ad un computer? Temo che i nostri apparati cerebrali subirebbero una lenta e costante involuzione. Ma forse è questo lo scopo ultimo, l’evoluzione della macchina e l’involuzione delle nostre facoltà intellettive''.

Puoi darci qualche anticipazione su quanto hai annotato nella tua agenda musicale? Sto pensando anche ad eventuali progetti solisti paralleli alle Orme… ''Ho composte molte cose negli ultimi dieci anni, cose molto diverse tra di loro. Ma le Orme assorbono buona parte delle mie “risorse” musicali, e ci sono ancora molti progetti che la band intende realizzare. Pertanto non sento, in questa fase, la necessità di far uscire dei lavori solisti (pur avendo diverso materiale). Sono molto concentrato su quello che le Orme stanno realizzando, ed il mio spirito ne è pienamente appagato, perché le Orme attingono dal passato per proiettarsi ancora nel futuro. Magari qualcosa di personale lo potrò finalizzare nei prossimi mesi/anni, ma non è una priorità in questo momento''.

Bene, in attesa di incontrarti ad un prossimo concerto, come di consuetudine, ti invito a prendere il microfono e rivolgerti direttamente al pubblico di Music Map… ''Ringrazio te per l’ospitalità ed i cari lettori di Music Map. A tutti voi auguro giornate liete e nottate serene. Un abbraccio''. (MauroProg)