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20/12/2024
17/10/2024 ELENA BRESCIANI
''La mia mission è vedere le persone fiorire splendidamente in ogni ambito delle loro vite...''
Elena Bresciani è una intellettuale eclettica: cantante lirica di fama internazionale, vocal coach, mentore e acquerellista, esperta di voci femminili che segue in tutta Italia, autrice di saggi e curatrice di rubriche radiofoniche e scritte sul panorama musicale. Membro di Giuria in concorsi di Canto Internazionali sia per la lirica che per il pop e consulente per Agenzie Concertistiche, dirige il suo prestigioso studio di canto dal 1999, sede d’esami del Trinity College of Music di Londra. Ricercatrice delle connessioni fra Canto e Spiritualità, CEO del progetto di ricerca “Vibralchimie” ci presenta il suo nuovo libro scritto a quattro mani con il chitarrista Renato Caruso “Canto del Benessere e Vibralchimia Interiore” edito da Fingerpicking.
Quali sono i principali benefici terapeutici del canto curativo e delle campane tibetane nel trattamento dello stress e dell'ansia? ''Il canto curativo eseguito in singing flow sulle frequenze di antiche campane scioglie nodi emotivi, aiuta a sanare ferite, esalta il potenziale delle persone. Fa rallentare, respirare, decongestiona dallo stress, riempie di pace, fa germinare il nuovo. La mia mission nel progetto Vibralchimie è vedere le persone fiorire splendidamente in ogni ambito delle loro vite.
Integro questo lavoro con percorsi di crescita personale pensati “ad hoc” per il singolo cliente: un mentoring supportato dalle grandi proprietà benefiche delle frequenze in hz, oltre ad altre discipline tese a “far manifestare” all’essere umano la miglior versione di sé. Lavoro sia con privati, sia con aziende per il “benessere dei dipendenti” ed ogni percorso di mentoring è unico. Se ho un problema devo lavorare un aspetto del sé e servono frequenze specifiche per ogni area''.
In che modo ti sei avvicinata al mondo delle campane e cosa ti ha spinto a esplorare il loro potere benefico? ''Avevo un dolore da sanare che mi aveva lasciato un enorme vuoto da riempire. Credo nel potere terapeutico della musica da sempre, perché l’ho studiato sia in fisica acustica, sia in diversa letteratura ispirata all’antica filosofia della musica da Pitagora in poi. Mi trovavo in un momento di difficoltà emotiva, cercavo felicità; integrando queste antiche conoscenze a cavallo fra musica occidentale, musica orientale, spiritualità e mie pionieristiche ricerche ho trovato pace e felicità. Ora desidero condividere ciò che ho scoperto e ciò che mi ha fatto bene con quante più persone possibili''.
Quali sono le principali sfide da incontrare quando si lavora con giovani talenti e come li superi nel processo di formazione? ''Come vocal coach e come mentore metto al centro la persona e mi interessa che acquisisca una “maggiore consapevolezza di sé”.
Mi interessa capire cosa la persona ha da dire e qual è l’unicità di quel giovane artista, lavoro sul potenziale unico che ciascuno ha, cerco di esaltarlo al meglio, senza tradire quella voce, ma rendendola accattivante per il mercato musicale. È una questione di ricerca ed equilibri.
La maggior sfida è far loro comprendere che non devono imitare nessuno, che devono lavorare su quello che ancora non esiste nel mercato musicale, che non devono mai tradire sé stessi per assecondare il mercato, che nella musica ogni giorno si ricomincia da capo a testa bassa.
Nel processo di formazione porto i miei 35 anni di esperienza, competenza e conoscenza della Voce, strumento a cui mi dedico da tutta una vita, ma non basta: metto empatia, ascolto, amore, cura, passione.
Sono l’ombra dell’artista, la mano amica, metto al centro la voce e la personalità per la quale lavoro come vocal coach; in quel momento la mia arte personale non è in primo piano, è al servizio dell’artista che supporto, per me questo atteggiamento professionale è vitale, un grande artista può essere un grande vocal coach solo facendo un passo indietro, imparando a stare “dietro le quinte”''.