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20/12/2024
16/10/2024 STEFANO DALL'ARMELLINA
''La Magnolia Stellata emette i fiori ancor prima delle foglie, è un esempio perfetto di resistenza...''
Benvenuto. Tra le note biografiche, incuriosisce il fatto che hai cominciato “quasi per gioco” il tuo percorso in musica. Ce ne parli nello specifico? ''Grazie a te per la disponibilità, e un saluto a tutti. A scuola scrivevo una sorta di poesie che non avevo idea di come musicare, ma ascoltavo i cantautori e pensavo che un giorno, prima o poi, avrei scritto le mie "forme canzoni"... poi ho conosciuto un chitarrista che mi ha dato una mano ad armonizzare le mie melodie. Lo studio arriva successivamente, dopo il 1989...''.
Con “La magnolia stellata” sei al quarto album, con un titolo che esorta ad un preciso invito. Lo vuoi spiegare ai nostri lettori? Quant’è importante per te? ''La Magnolia Stellata emette i fiori ancor prima delle foglie. Mi sembrava un esempio perfetto di resistenza, di attaccamento alla vita. Questo è il senso del disco, per me importantissimo''.
Alla produzione artistica c’è Gianni Fantuz, che è anche il batterista del disco e del tour. In che modo ha inciso nella quadratura della tua progettualità? ''Gianni è un musicista di grande esperienza, nonché un grande fonico. Ha un atteggiamento critico e propositivo, e una capacità non comune di stare "dentro ai pezzi". Fare un lavoro di qualità, anche nei live, dà tranquillità all'artista''.
Ti viene riconosciuto uno spiccato e lucente senso dell’ironia, e certamente il singolo estratto “Con la Zia” non tradisce le attese. Com’è nata l’idea? ''E' un brano scritto qualche anno fa. Poi, prima della chiusura dell'album mi sono ritrovato a riascoltarlo per caso. Mi sono detto "questo pezzo potrebbe essere un diversivo interessante in questo disco". Sopraggiunti poi reali problemini alla prostata, ho aggiunto l'incipit e la variazione centrale''.
Sei stato inserito nei grandi nomi del “Dizionario dei Cantautori italiani” edito da Garzanti. Che sensazione hai provato? La scelta ti ha colto di sorpresa? ''Quando sono stato citato dal dizionario Garzanti ho provato una grande emozione, una soddisfazione che era il coronamento dei tanti sforzi per diventare un cantautore. E' comunque uno stimolo per fare sempre meglio...''.
Hai frequentato big come Dalla, Finardi, Bertoli, Vecchioni, De Andrè. Quali sono gli imput più importanti che hai incamerato da loro? ''Sostanzialmente due: la didattica nella scrittura (accenti, uso della semantica per le allegorie, sillabazioni, struttura delle strofe) e la professionalità sul palco''.
Sappiamo che hai già delle date per promuovere “La Magnolia Stellata”. Quali sono le prime città dove ti esibirai insieme ai musicisti del disco? Prediligi più la location teatrale o i grandi spazi all’aperto? ''Se devo scegliere, prediligo sempre gli spazi chiusi, sono più intimi e adatti, a mio parere, per i miei pezzi. Tornerò, dopo alcuni anni, nei "bei luoghi" della musica d'autore, passando da Milano, Verona, Torino e Roma (ma ci saranno altre date...). Spero di incontrare più persone possibili vicine alla mia musica''. (Max Casali)