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15/10/2024   HELLBISCIU
  ''Bisogna proteggersi dai pescecani che si possono incontrare, ma anche dalle situazioni o relazioni tossiche...''

Ciao Nicola e benvenuto su Music Map. Hai da poco pubblicato il singolo “Rabid Dogs” con l'etichetta Accannone Records, un singolo piuttosto cupo, sia come sonorità, sia come videoclip. Raccontaci un po' cosa vuole esprimere la canzone e il perché hai sentito la necessità di esprimere tali concetti... ''Ciao a voi, ben trovati e grazie per lo spazio. ''Rabid Dogs'' è un “antisingolo”, un crudo riflesso della realtà, dove bisogna proteggersi dai pescecani che si possono incontrare, ma anche dalle situazioni o relazioni tossiche per noi e per il nostro benessere di persona''.

Tu sei di quelli che danno più importanza al testo o alle sonorità? ''Io parto sicuramente dalle sonorità, forse ancora prima che da un riff o da una melodia, tuttavia a risultato finito mi piace pensare che sia un unico magma dove il verbo si fonde con l’atmosfera e dove entrambi gli elementi concorrano a creare significato, sensazione, emozione, gioia, dolore, apatia… E non è detto che ci si riesca sempre''.

Uscirà anche un disco? ''C’è sicuramente l’idea. Sto lavorando al concept del nuovo disco, ci sono altri brani in lavorazione, oltre a “Per l’amore di Dio”, il singolo precedente uscito lo scorso giugno, che stiamo vagliando assieme allo staff di Accannone Records, e mi auguro che il 2025 possa dare alla luce il mio terzo LP''.

Sappiamo che ti esibisci spesso (o sempre?) come solista. Esci anche con una band o porti sul palco tutto da solo? In questo caso come gestisci il live? ''Purtroppo, avendo una programmazione live ancora zoppicante ed essendo il progetto solista e non di gruppo, mi è difficile reclutare e tenere in ballo altri musicisti. Anche perché il progetto è totalmente sulle mie spalle anche dal punto di vista economico. Pertanto esco spesso da solo, portando con me le sequenze nei live elettrici, talvolta anche qualche amico, come Eddy Fiorio (tastiere, piano) in passato e Fabio Gaspari (basso/strumenti acustici) di recente. Nell’ultimo periodo sto uscendo anche in acustico, che snatura completamente gli arrangiamenti del disco, ma i brani prendono una vita diversa''.

Qual è la tua dimensione preferita? Il palco e l'esibizione o lo studio con tutto ciò che è la creazione delle canzoni? ''Le amo entrambe. In certi momenti ovviamente si può sentire più forte l’una o l’altra. Sono comunque due dimensioni diverse che secondo me sono complementari. Molto più intima la fase creativa, molto più energica e adrenalinica l’altra''.

Rimanendo sul tema creazione: scrivi tutto da solo o collabori con qualcuno? E gli strumenti nelle registrazioni sono suonati da te o da altri musicisti? ''Per la gran parte faccio tutto da solo, sia a livello compositivo, sia produttivo. Quando c’è l’occasione, mi piace avere contributi, soprattutto dagli amici con cui negli anni si è suonato assieme. Per la fase finale, per le batterie acustiche e per il missaggio il lavoro viene ultimato presso studi professionali''.