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25/06/2024   CELIA
  ''Sul palco testa e cuore si incontrano e posso finalmente comunicare con pienezza...''

CELIA è una cantautrice di talento che ha recentemente lanciato il suo nuovo singolo "Chissà se ci sarai". In questo brano, CELIA esplora un dialogo immaginario con una figlia che potrebbe avere un giorno, toccando temi profondamente personali e universali come la maternità, il senso di casa e le direzioni imprevedibili della vita. L’artista ci racconta le emozioni e le riflessioni che hanno accompagnato la creazione di questo brano, e condivide con noi le sue influenze musicali e artistiche, il suo processo creativo e le sue prossime avventure musicali.

Hai dichiarato che "Chissà se ci sarai" è un dialogo immaginario con una figlia che potresti avere un giorno. Come hai vissuto emotivamente la scrittura e la registrazione di questa canzone? ''È una canzone che è nata in un momento triste, di smarrimento, in cui mi chiedevo che direzione prendere e se le cose che avevo sempre immaginato per la mia vita sarebbero accadute. La maternità è una di quelle esperienze che da bambina ti immagini farai… e poi arriva un momento in cui ti chiedi “Chissà se succederà?” che è anche un “Chissà se davvero lo voglio?”. Ci sono tante donne che provano ad avere figli e non riescono e questa canzone arriva loro con molta forza, è una emozione per me. Questa canzone però è anche un dialogo con la vita: “chissà in che direzione mi porterai… chissà se troverò mai un posto dove sentirmi a casa”. Spesso si fa famiglia anche per creare questa sensazione di “casa” e non è detto che sia sempre la risposta giusta. Ora che mi sento più a casa, dentro di me, e anche in alcuni contesti speciali che porto nel cuore, ascolto “Chissà se ci sarai” con molta dolcezza''.

Nel corso degli anni hai esplorato diversi generi musicali. Quali influenze musicali e artistiche hanno contribuito alla creazione di "Chissà se ci sarai" e come riesci a integrare queste influenze nel tuo stile unico? ''Questo è ancora in divenire. Il mio primo focus è sul contenuto, sul testo e sull'esperienza emotiva che voglio trasmettere con la canzone. Successivamente, mi avvalgo della collaborazione di ottimi professionisti e valuto di volta in volta come mi risuonano le loro proposte. Devono essere persone capaci di ascoltare e percepire, traducendo poi le mie idee in suoni. Io ho un concept chiaro della canzone e loro devono essere bravi a renderlo. I due producer con cui ho lavorato questa volta, Nicola D'Amati e Daniele Giuli, sono stati molto bravi a farlo, anche se a volte si battaglia perché il linguaggio della musica è diverso da quello della parola''.

Il tuo primo singolo, "Irreperibile", aveva atmosfere anni '80, mentre "Chissà se ci sarai" presenta un tono più dolce e malinconico. Come scegli l'atmosfera musicale per le tue canzoni e cosa ti ha portato a questa variazione di stile? ''Come dicevo, cerco un'esperienza emozionale con la canzone. "Irreperibile" doveva trasmettere il senso di caos mentale, di parole che si intrecciano perché c’è qualcosa che ti fa scoppiare la testa dalla rabbia, ma con ironia, senza prendersi troppo sul serio. La musica doveva sostenere questa emozione e penso che ci riesca benissimo. "Chissà se ci sarai" è un’immersione nel sogno, nella riflessione, nel mondo dell’infanzia. Quando si pensa a diventare genitori, ci si riconnette con il proprio bambino, sia quello del passato sia quello interiore, e questo doveva emergere. Anche qui credo che ci siamo riusciti. I miei pezzi sono tutti diversi e rappresentano le mie sfaccettature. Commercialmente forse non è una buona idea, ma è la realtà dei fatti, quindi vedremo come verranno ricevuti dal pubblico''.

La tua carriera abbraccia sia la musica che la recitazione. In che modo queste due discipline si influenzano reciprocamente nel tuo processo creativo e nella tua espressione artistica? ''La recitazione ha creato le basi per un certo rapporto con il pubblico, anche se ora non è presente tra le mie attività. Quando faccio i live, ci sono pienamente e creo una connessione forte con chi è davanti a me, posso modulare le emozioni. Questo è il frutto anche del grande lavoro di terapia che ho fatto, sempre mirato a connettersi con sé stessi e gli altri''.

Cosa bolle in pentola dopo la pubblicazione di questo singolo? ''La pubblicazione di un singolo è solo l’inizio di un lungo lavoro di promozione! Quindi ora ho le energie lì. Ma l’idea è di fare tanti live. Sono una persona molto mentale ma sul palco testa e cuore si incontrano e posso finalmente comunicare con pienezza. Creo sempre un bellissimo incontro con le persone, lo dico perché lo sento. Mi piacerebbe suonare a festival con tematiche femminili o in ambito psicologico''.