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18/06/2024   GIUSEPPE GAZERRO
  ''In musica ho sempre trovato la mia ispirazione maggiore, la mia consolazione, la mia motivazione...''

Come nasce il tuo progetto musicale? ''Sono appassionato di molte forme d’arte, a dire il vero, dal cinema alla letteratura. Ma in musica ho sempre trovato la mia ispirazione maggiore, la mia consolazione, la mia motivazione e quindi la mia definizione non può che prendere piede da questa considerazione personale. Lo status di molti miei social dice: The Word, words, art & music play the sound of the spheres. (la Parola, le parole, l’arte e la musica suonano le note delle sfere). Fare musica, per me, è difficile da descrivere in poche righe. Ma credo di potere sintetizzare il tutto con una frase banale ma che rappresenta una verità assoluta, per me: quando canto sono me stesso. Come probabilmente non riesco ad essere in nessun’altra situazione''.

Di cosa parla “How can you see the sun”? ''Il brano è stato composto in seguito a riflessioni sulla mia adolescenza e sulla caducità dei ricordi che ad essa si accompagnano. Il pezzo fa parte del mio repertorio più strettamente cantautorale; oltre al testo autobiografico e personale è stato costruito su un riff deciso e incalzante ma senza spigoli, con le caratteristiche melodiche tipiche delle ballate d’autore. L’arrangiamento perfezionato in sede di Studio – specie nell’uso della chitarra solista – ha aggiunto alla generale atmosfera vintage anche un tocco rock che aggiunge una certa compattezza sonora''.

Cos’è cambiato nella musica dopo la pandemia? ''Poco. Durante la pandemia si aveva la sensazione che mai niente sarebbe tornato come prima. Poi, una volta ripreso, ci si è accorti che nessuno aveva tutta questa voglia di pacificazione, di riabbracciarsi, di rivedersi. Tutto è proseguito nella più totale misantropia, come sempre. In musica, in arte, in ogni espressione artistica''.

Ci sono degli artisti ai quali ti ispiri per il tuo progetto musicale? ''Sicuramente Dylan e tutti i cantautori (anche italiani) degli anni ’70. Io mi sento molto rockettaro, però; il mio suono lo vorrei sempre elettrico, urlante e aggressivo. Mi definirei un cantautore punk, se dovessi''.

Ti vedremo in concerto da qualche parte prossimamente? ''Spero di sì. I progetti e le prospettive non mancano. Vedremo cosa diventerà concreto''.