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19/03/2024   CAMERA A SUD
  ''La forza della tradizione può essere importante in un mondo che sembra sempre più veloce, disattento e digitale...''

"We Sing Ammore". Partiamo dal titolo del vostro spettacolo. Qual è il significato? ''Il titolo dello spettacolo prende spunto da “I sing Ammore” un album del grande Nicola Arigliano. Noi, dato che siamo in quattro, lo abbiamo trasformato proprio in “We sing ammore”. Questa passione nasce dagli ascolti dei nostri genitori, dal piacere della buona melodia, del vivere la vita con un pizzico di ironia e dalla voglia di far divertire e coinvolgere chi viene ad ascoltare i nostri concerti''.

Come si articola lo show? Cosa succede sul palco? Siamo curiosi... ''We sing ammore è uno spettacolo il cui obiettivo è proiettare lo spettatore nella magia degli anni '30 attraverso la musica che abbiamo interpretato che funge da filo conduttore tra gli elementi che costituiscono l’intero show: un narratore che racconta la storia di Tito e Maria negli anni dell’esodo Americano e un corpo di ballo che col linguaggio del corpo interpretano i nostri personaggi e non solo rendendo dinamica l’intera performance''.

Il protagonista è Tito. Da dove nasce questo personaggio e in che modo gli avete dato vita? ''Abbiamo provato a immaginare quale potesse essere la vita di un musicista cresciuto a Catania, la nostra città natale, ma emigrato in America per rincorrere i suoi sogni in un’epoca di grande crescita culturale, dove il jazz stava diventando sempre più influente per la sfera musicale, ma al contempo specchio di un cambiamento radicale nella cultura popolare. Tito però si scontra con la realtà del tempo e fu chiamato alle armi data la guerra imminente: abbiamo provato a raccontare, attraverso il nostro personaggio, una storia recente e per molti versi attuale''.

Di Maria invece cosa potete dirci? ''Maria è l’amata di Tito, la madre dei suoi figli in un’epoca dove purtroppo il ruolo della donna spesso era quello di gestire la famiglia in maniera totalitaria, senza compromessi. Una figura dolce e amorevole, ma racchiude in sé l’amaro di una vita sacrificata per ottemperare ai doveri che la società del tempo imponeva''.

Da sempre appassionati del vintage e delle epoche passate, in un'era sempre più veloce, disattenta e digitale, quanto credete sia importante la forza della tradizione? ''La forza della tradizione può essere estremamente importante in un mondo che sembra sempre più veloce, disattento e digitale. Le tradizioni ci collegano al passato, ci forniscono un senso di continuità e identità culturale e possono offrire conforto e stabilità in tempi di cambiamento. Esplorare il vintage e le epoche passate ci permette di apprezzare e preservare le pratiche, gli stili di vita e i valori che possono essere persi nell'era della tecnologia e della rapidità. Le tradizioni possono anche fungere da ponte tra le generazioni, trasmettendo conoscenze, esperienze e saggezza dalle persone più anziane a quelle più giovani. In definitiva, la forza della tradizione può essere un ancoretta preziosa in un mondo in continua evoluzione''.

Dopo "We Sing Ammore" cosa farete? ''Stiamo lavorando a pieno regime al nostro prossimo album electro-swing che sarà disponibile su tutte le piattaforme di streaming entro la fine dell’anno e che speriamo di portare in giro per le piazze italiane nella prossima stagione''.