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20/12/2024
01/02/2024 MIQRA'
''La necessità di fare pace con la tossicità che scorre nelle vene di ognuno di noi...''
Ciao ragazzi, benvenuti! Presentateci pure il vostro progetto! ''Ciao a voi, i Miqrà sono un collettivo musicale in continua evoluzione. Anime provenienti da percorsi totalmente differenti che, però, hanno trovato salvezza nello stesso posto. Siamo prima di tutto musicisti attratti dalla ricerca del suono e dal sudore della musica live, lasciando uno spazio importante al racconto''.
Nella vostra “pentola” avete sicuramente tante novità, un singolo, un album, nuova musica. Descrivetela pure per chi non vi conosce... ''Sì, dopo anni abbiamo deciso di entrare nuovamente in studio per registrare un disco, il diciotto febbraio verrà anticipato dall'uscita del singolo "La catastrofe in me", il mese successivo poi sarà la volta di tutto l'album. Si tratta del frutto di un percorso lungo e, credetemi, faticoso. Dentro questo disco ci sono gli ultimi anni di vita e di ricerca musicale''.
Per noi siete un progetto cantautorale con tanta roba (e soprattutto bella). Come nasce un vostro brano? E soprattutto il vostro ultimo singolo. Cosa vi ispira di più? ''La parte cantautorale del progetto Miqrà è evidente, forse la nostra peculiarità, perché la parte narrativa di sicuro ha un ruolo centrale in ogni nostro brano. Del resto il nome della band significa "seduzione della parola", non avremmo potuto fare altrimenti. Di solito si parte proprio da questo, da un testo scritto in acustico ed accompagnato da una chitarra, poi ci confrontiamo per trovare l'universo più adatto al brano e non adagiarci su sonorità sicure ma ricercare il "vestito" più adatto alle parole. Così è stato anche per il nostro ultimo singolo, nato dalla necessità di fare pace con la tossicità che scorre nelle vene di ognuno di noi, un qualcosa che può portarti all'autodistruzione o, se sei audace e fortunato, renderti felice. Ci ispirano le storie marginali, quelle che stanno ai bordi delle strade e si nascondono in piena vista''.
Con chi avete collaborato per la realizzazione di questo disco? Chi vi ha guidato? ''Questa è una domanda alla quale, onestamente, speravo di rispondere. Perché abbiamo affidato la guida a Gaetano Santagati, negli ultimi anni sono diversi i progetti dei quali ha curato la produzione artistica, così abbiamo deciso che era il momento di provare a scommettersi sui nostri, dirigendo di fatto tutte le fasi della registrazione dell'album. Per quanto riguarda le collaborazioni, essendo noi un collettivo, ci piace aprire le nostre porte ad amici musicisti, infatti abbiamo circa venti professionisti diversi dentro questo disco. Siamo estremamente grati ad ognuno di loro''.
La produzione del vostro singolo è impeccabile, cosa dobbiamo aspettarci dal resto del disco? Stravolgimenti oppure una linea unica e retta? ''Onestamente credo sia un disco da ascolto lungo, insomma non credo abbia dentro quelle che si possono definire delle "hit", è come un racconto in cui ad ogni capitolo inizia e finisce una storia che, però, fa parte della stessa opera principale. Questo è uno di quei dischi che andrebbe ascoltato in macchina, durante i viaggi lunghi. Però sia chiaro, non c'è un'unica linea retta, abbiamo voluto osare con gli arrangiamenti, provando a ricercare diverse tonalità di colore della nostra musica, passando quindi dalle chitarre distorte ai violini, dai muri di suono ai brani prettamente acustici. Siamo degli instabili, lo si rispecchia anche in questo''.
Nell’attesa di ascoltare il vostro nuovo album vi salutiamo momentaneamente e ci diamo appuntamento alla prossima! Ringraziandovi per la vostra disponibilità vi chiediamo quali saranno i vostri prossimi passi, live, presentazioni del disco in programma... ''Grazie a voi, è stata una piacevolissima chiacchierata, abbiamo in programma lo showcase di presentazione di cui a breve comunicheremo data e luogo, poi seguirà un tour in giro per lo stivale che toglierà un bel po' di ruggine dalle corde delle chitarre. Non vediamo l'ora, a presto!''.