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10/11/2023   ANIMAREA
  ''L'amore è il sentimento che più ci avvicina ad uno stato di equilibrio, armonia e benessere...''

Come nasce il vostro progetto musicale? ''Il progetto ANIMAREA inizia ufficialmente nel 2008, con tanti live e da subito un progetto discografico, un EP con cinque brani intitolato “ANIMAREA”. Successivamente abbiamo lavorato sodo per maturare una identità artistica più definita. Il nostro genere è contaminato dal jazz, dalla bossanova, e dal Pop-Soul. Così nel 2018 è uscito il nostro disco “Holidays in Rome” con dieci tracce (8 inediti e due cover). Nel 2022 è nata una nuova collaborazione con il produttore e musicista Alberto Paderni con cui stiamo lavorando per la produzione di nuovi brani. I lavori più recenti hanno un sound più contemporaneo ma con influenze anni ‘80/’90. “Welcome to Babylon” – uscito a maggio 2023 - è stato il primo singolo di questo nuovo progetto e ora usciamo con il secondo singolo intitolato “Heaven Inside my Hell”''.

Di cosa parla “Heaven inside my hell”? ''Questo brano racconta la storia di molti di noi. Il presente è sempre più complicato, a livello economico, ambientale, politico e sociale. Gli ultimi anni sono stati molto difficili. Per alcuni vivere è diventato un inferno. Bisogna trovare la forza e il senso per essere sempre fiduciosi e ottimisti, ma non tutti ci riescono. Abbiamo le nostre debolezze, le nostre fragilità, i nostri limiti. A volte abbiamo commesso degli errori dei quali ci pentiamo, altre volte subito delle ingiustizie che dentro di noi hanno lasciato una ferita ancora aperta. La vita è bellezza e crudeltà. C’è molta tristezza, rassegnazione e cinismo in giro. Stiamo perdendo i valori fondamentali! Ma ognuno, talvolta anche inconsciamente, cerca ogni giorno un po’ di ‘paradiso’, e l’amore è il sentimento che più ci avvicina ad uno stato di equilibrio, armonia e benessere. Non dobbiamo smettere di cercarlo a costo di cambiare tutto nella nostra vita! È un brano che ha molta energia e crea una bella atmosfera!''.

Cos’è cambiato nella musica dopo la pandemia? ''Pensiamo che la pandemia da un lato abbia favorito la produzione di nuovi lavori artistici (“Heaven Inside my Hell” è stata scritta proprio durante quel periodo) ma, dall’altro, abbia anche aumentato le distanze e un senso di smarrimento generale verso la vita. Le guerre non hanno di certo aiutato la ripresa economica e spirituale. La Storia non ci ha insegnato davvero nulla? La Musica esprime comunque le emozioni di un certo periodo storico, e pensiamo che, oltre al pessimismo, ci sia molta voglia di rinascita, di rivincita e di pace''.

Vi vedremo in concerto da qualche parte prossimamente? ''Certamente! Seguite i nostri social e sarete aggiornati sulle prossime date!''.

Ci sono degli artisti ai quali vi ispirate per il vostro progetto musicale? ''Il nostro background è molto variegato. Da giovanissimi ascoltavamo soprattutto POP e ROCK (italiano e internazionale). Siamo cresciuti con la musica anni '80 e '90 che ha regalato delle hit pazzesche che rimarranno nella storia della musica per sempre: Phil Collins, i Simply Red, gli Spandau Ballet, Pino Daniele sono solo alcuni nomi di quel meraviglioso periodo musicale. Successivamente ci siamo avvicinati al Jazz e al Soul. Diverse sono le influenze: dalle ispirazioni jazzistiche delle “divine” Ella Fitzgerald, Sarah Vaughan, Etta James, alle raffinate produzioni di Burt Bacharach; da Stevie Wonder a Diana Krall; e poi ancora Norah Jones, Caro Emerald, Amy Winehouse, Incognito, Swing Out Sister, The Style Council, e molti altri. In questi ultimi anni ci siamo contaminati anche di musica più elettronica, Synth pop e contemporanea (come i Kadebostany, Purple Disco Machine, e molti altri).