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20/12/2024
26/05/2023 GIONATHAN
''La diversità, se presa per il verso giusto, rende le relazioni una continua festa piuttosto che un campo di battaglia...''
Come nasce il tuo progetto musicale? ''Ho iniziato a casa grazie all'influenza di mio padre, cantautore e chitarrista non professionista ma di grande talento. Mi portava quasi sempre con lui alle prove e ai live della band di cui era anche leader/direttore musicale. Vivere il dietro le quinte della musica fin da piccolissimo credo sia stato fondamentale. Da bambino la mia cameretta e il suo studietto erano nella stessa stanza ed ogni sera mi addormentavo accompagnato dalla sua chitarra classica. Poi quello studio si è trasferito e, anno dopo anno, attrezzato sempre di più. È in quel luogo che da teenager ho cominciato a produrre i miei primi pezzi urban, e ancora oggi i miei dischi nascono lì. Contemporaneamente, sempre durante gli anni delle superiori, ho cominciato a suonare il basso, l'armonica a bocca e a prendere le prime lezioni di canto; con alcuni compagni di classe ho messo su una band e cominciato a suonare in giro. Come artista e autore ho iniziato da giovanissimo con un progetto Urban, si chiamava 2Soul ed era un duo HipHop/R&B. Abbiamo calcato palchi importanti e aperto concerti di grossi nomi internazionali. Poi la musica mi ha portato a suonare e cantare in giro, ho avuto incredibili esperienze in Spagna e negli Stati Uniti ad esempio, o l'onore di lavorare come corista a diverse edizioni di X-Factor.
Il mio percorso comincia però nel 2018 con il singolo "Niente di strano"... da lì in avanti una serie di uscite, compreso un album (''Anima Libera''), fino ad arrivare a "Mojito"''.
Di cosa parla "Mojito"? ''Mojito è un dialogo tra due persone, due amici, complici, amanti, e racconta una cosa molto semplice: anche quando in una coppia si è ai poli opposti e ovviamente ci si attrae, si può riuscire a restare nello stesso tempo in equilibrio, completandosi a vicenda; è proprio quella diversità, se presa per il verso giusto, a rendere la relazione una continua festa piuttosto che un campo di battaglia.
Sono felice che sia una hit-maker come Neja, l'artista di "Restless" e di altri successi da milioni di copie, ad essere la mia partner in questo pezzo e video. Con Neja siamo amici da una vita e grazie alla nostra comune insegnante di canto, in passato abbiamo già condiviso un sacco di belle esperienze, compresi 20 giorni indimenticabili di musica a New York City. Le ho inviato la demo del pezzo e il suo entusiasmo non appena sentita ha fatto il resto, infatti non ci ha messo più di tre minuti a dirmi “Ma certo Giò, è pazzesca!”. Ma la cosa folle è stato poi rendersi conto che questo è per lei il primo singolo in assoluto cantato in italiano!''.
Cos'è cambiato nella musica dopo la pandemia? ''I due anni di stop dei live sono stati il colpo più duro inflitto alla musica live dalla nascita di Napster e dell'mp3; ora, grazie a Dio, si sta reagendo con una voglia di concerti e festival pazzesca da parte del pubblico e questo è bello, bellissimo. È innegabile che questa pandemia abbia portato dei cambiamenti non positivi nella nostra società, o più probabilmente è stata usata per portarli, e la musica, naturalmente, ne ha risentito come tutto il resto, anzi di più.
Sicuramente, soprattutto al "livello" della musica indipendente, questa crisi ha creato una sorta di selezione naturale tra chi aveva la forza e la determinazione di non mollare nonostante tutto e chi invece no''.
Ti vedremo in concerto da qualche parte prossimamente? ''Certo, c'è un tour estivo che insieme a DocBrown Booking (www.docbrownbooking.com) stiamo organizzando.
Io e la band non vediamo l'ora di salire sui palchi di festival e club estivi per suonare gli ultimi singoli e i pezzi di "Anima Libera", il mio ultimo album.
Tutte le date del tour saranno a brece consultabili su www.gionathan.com''.
Ci sono degli artisti ai quali ti ispiri per il tuo progetto musicale? ''Sì, è sono un sacco. La musica oggi è molto contaminata e i generi si mischiano continuamente. I miei riferimenti sono sempre stati gli artisti black, quelli hiphop, soul, r&b, funk, ma anche le band pop rock, amo ascoltare tante cose anche diverse. I nomi da fare sarebbero tanti, si va dagli U2 ai Coldplay, dai mosti sacri Eric Clapton, Stevie Wonder, Marvin Gaye, ad artiste donne come Beyonce o H.E.R., anche se i due che mi divertono di più oggi sono Bruno Mars e Anderson.Paak. Poi c'è una valanga di musica indipendente anche italiana che ogni giorno esce in streaming e che suona in maniera pazzesca! Trovo davvero un sacco di ispirazione in questi ultimi...''.