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20/12/2024
26/05/2023 LaMED
''Con la nostra musica cerchiamo di instaurare un rapporto con gli ascoltatori che non si limiti al solo ascolto...''
LaMED, giovane band marchigiana fondata nel 2021, debutta con il singolo intitolato “Happy curo”. La band alternative rock mostra il suo biglietto da visita osando con un assaggio delle sue sonorità e dei testi che anticipano l’uscita del primo EP nei prossimi mesi.
“Happy curo” è l’epifania in cui si prende coscienza di aver perso contatto con sé stessi mettendo il personaggio della canzone di fronte ad un bivio in cui bisogna scegliere tra l’anonimato percorrendo una strada sicura o una strada incerta e piena di curve in cui ritrovare sé stessi.
Una canzone per questa giovane band di Civitanova Marche formata da Francesco Ballarini (Voce e Chitarra), Giona Pasquali (Batteria/Percussioni), Andrea Marcucci (Basso/Tastiere), Mattia Marziali (Chitarra) e Egidio Prudenzano (Chitarra).
Benvenuti su Music Map. Chi sono i LaMed? ''I LaMED sono un insieme di ragazzi che vogliono esprimere la loro percezione del mondo attraverso la loro arte. Il gruppo nasce ufficialmente nel 2021, ma diciamo che inizia a germinare nel 2020, alla fine dell'estate successiva al primo lockdown. Come tutti, dopo quel periodo di chiusura forzata, abbiamo sentito la necessità di unirci per creare qualcosa. Oltre alla musica, che poi è il prodotto “concreto” di ciò che facciamo, quello che ci attraeva e tutt’oggi ci muove era, appunto, creare un legame interpersonale, instaurare un dialogo. Ciò che ci interessava sin da subito era, prima di tutto, creare uno scambio di emozioni e di vedute sul mondo attorno e dentro noi. Crediamo fortemente nel potere che può essere generato dall’incontro, o anche dal contrasto, tra singole individualità che, più o meno armoniosamente, si trovano a voler diventare, anche solo per un attimo, anche solo attraverso qualcosa di impalpabile come la musica, una sola entità.
Questo interesse per la dimensione relazionale che la musica consente di raggiungere ci guida anche nel rapporto con l’esterno. Con la nostra musica cerchiamo di instaurare un rapporto con gli ascoltatori che non si limiti al solo ascolto o alla fruizione di un prodotto, ma si sviluppi in una condivisione di idee e vissuti. Questo per portare nella nostra musica più esperienze ed aumentare i punti di vista da cui raccontiamo noi stessi e la società''.
Nonostante la vostra giovane età sembra già ben delineato il vostro stile. Quali sono state le canzoni o gli artisti che hanno influenzato e che influenzano il vostro modo di fare musica? ''Come dicevamo, nasciamo dal confronto dialettico tra diverse individualità. Ognuno di noi ha portato un po’ del proprio stile in questo progetto, senza sovrastare gli altri e mantenendo un equilibrio. Ascoltiamo tutti un’ampia gamma di generi musicali ed ognuno ha arricchito il progetto con le proprie influenze più importanti. Il più delle volte ciò che colpisce e quindi influenza il tuo lavoro lo fa ad un livello lontano da quello della coscienza. Sarebbe impossibile, forse, fare un elenco di tutti gli artisti che ci hanno ispirato nella vita. Ad ogni modo, sia tra di noi che con l’esterno, il dialogo è costante: siamo in continua ricerca, sempre aperti alle novità, alle contaminazioni e all’imprevisto.
Tendenzialmente non ci piace definire in modo definitivo il nostro stile; essendo noi qualche cosa di vivo, o che perlomeno tende alla vitalità, sarebbe letale inscatolarci tra le strette pareti di una definizione. Il più delle volte, definire una cosa vuol dire anche privarla della sua forza vitale, arrestare la spinta intrinsecamente mutevole che la natura gli ha donato. Certamente questo non si traduce nella mancanza di un’identità o in una inconsapevolezza della nostra essenza: sappiamo chi siamo, cosa facciamo e in che direzione vogliamo dirigerci e proprio per questo cerchiamo di preservare la carica rivoluzionaria dell’indefinito''.
Parliamo di “Happy curo”. Come è nata questa canzone e quali sono le storie che vi hanno ispirato? ''Come tutti i testi dei nostri lavori, anche quello di questa canzone è nato dalla penna del nostro cantante Francesco. Nasce come un flusso di coscienza, una seduta psicologica con sé stessi, dove prendiamo atto di tutta una serie di questioni relative al rapporto tra il nostro sentire interiore e ciò che la società chiede ad ognuno di noi. Rappresenta il fluire dei pensieri nel momento in cui ci si accorge di aver perso contatto con sé stessi. La spinta che ha dato il via alla scrittura non è la critica di una specifica società, cattiva o buona che sia, ma l'analisi del compromesso necessario all'esistenza di una persona in una società.
In 'Happy-curo' ci si chiede cosa vorremmo dalla vita e a cosa diamo importanza. Molto spesso compiamo scelte dettate dai canoni della società che ci circonda e non ci chiediamo quali scelte vorremmo veramente compiere. Non ci accorgiamo neanche di prendere decisioni senza considerare a cosa noi diamo importanza.
Il titolo è un riferimento ad Epicuro ed in particolar modo alla sua etica. Quali sono i valori che dovremmo mettere sul piatto della bilancia delle nostre scelte? Dovremmo fare ciò che ci chiede la società e soffocare col fumo ciò che sentiamo oppure, piuttosto, rischiare di bruciare col fuoco di ciò che vorremmo?
'Happy-curo' pone queste domande a cui dobbiamo essere noi a dare una risposta''.
Questo è un vero e proprio singolo di debutto che porterà a qualcosa che già avete in cantiere? ''Sì, siamo costantemente al lavoro. In particolare, c’è un progetto a cui lavoriamo da tempo, ma di cui ancora non vogliamo anticipare molte informazioni. Per ora, siamo contenti che 'Happy-Curo' abbia visto la luce, per il resto, ogni cosa ha il suo tempo, adesso vogliamo dedicare le giuste attenzioni a questo brano''.
Le vostre sonorità richiamano molto a canzoni e stili d’oltralpe. Nella vostra visione di musica ci sarà anche spazio per canzoni in lingua inglese? ''Sicuramente abbiamo influenze che vengono da diverse parti del mondo oltre che dall’Italia. Al momento stiamo lavorando su pezzi in italiano e quindi nel prossimo futuro potrete ascoltare nuove canzoni in italiano. Comunque, non ci precludiamo alcuna possibilità: qualora sentiremo la necessità di esprimerci anche in una lingua differente da quella italiana non avremo problemi a farlo. Ma, appunto, dovremo essere mossi da una esigenza di carattere espressivo più che commerciale''.