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22/11/2022   EDIFICI
  ''Siamo un popolo artista per definizione, eppure facciamo fatica a valorizzare veramente le persone...''

Da dove deriva il nome del vostro progetto Edifici? ''Abbiamo scelto “Edifici” con il proposito di costruire (in riferimento al verbo edificare) una nuova realtà capace di creare connessioni e collaborazioni tra musicisti e, più in generale, artisti di diversi stili e culture. Inoltre, durante il nostro viaggio a New York, siamo rimaste affascinate dalle enormi costruzioni che sfiorano il cielo e l’augurio che ci siamo reciprocamente fatte è stato quello di continuare a costruire il nostro “Edifici” fino ad accarezzare le nuvole; insomma un modo alternativo per dire “ad maiora semper”''.

Come si bilanciano all'interno del progetto le vostre figure soggettive? In che modo trovate un equilibrio? ''Abbiamo la fortuna di essere due musiciste complementari: proveniamo da studi differenti ma abbiamo entrambe fatto esperienze anche al di fuori dei generi musicali da noi scelti, questo ci rende elastiche sia sulla composizione che nella gestione del nostro progetto. I nostri punti di forza sono l’ascolto reciproco, il dialogo e il rispetto: abbiamo saputo unire le diverse competenze senza mai pestarci i piedi o imporre la propria visione delle cose''.

In ''La Route Rouge'' parlate della Francia, nello specifico di Mentone. Apprezziamo la scelta della lingua francese, che rende ancora più reale e diretto il vostro intento artistico. Come avete lavorato al testo in una lingua straniera? ''Il francese è stato una bella sfida! Io (Martina) ho studiato questa lingua a scuola per 8 anni, mentre parte della famiglia di Nancy è proprio originaria di quelle terre quindi possiamo dire che lei ci sia proprio cresciuta. Ovviamente riuscire a scrivere un testo è diverso dal saperlo comprendere e parlare, abbiamo prima dovuto decidere il messaggio che volevamo trasmettere e successivamente trovare le frasi francesi più adatte per metterlo in musica. Con un po’ di pazienza e la revisione finale di una madrelingua ce l’abbiamo fatta''.

Siete attive a livello internazionale, soprattutto negli Stati Uniti. Che differenze riscontrate tra il mercato italiano e quello americano? E in generale tra le due rispettive scene musicali? ''Domanda che avrebbe bisogno di una risposta molto lunga e articolata... La nostra cultura differisce da quella americana su tantissime cose, ovviamente questo porta con sé sia pro che contro. L’Italia è la culla dell’arte e della cultura, siamo un popolo artista per definizione eppure facciamo fatica a valorizzare veramente le persone. Le nostre abilità vengono riconosciute a livello mondiale eppure qui si guadagna poco, c’è qualcosa che non funziona. Il problema principale (non solo in ambito musicale) è la scarsità di opportunità e la lentezza con cui ciclicamente si ripresentano, senza contare che spesso il lavoro viene già assegnato per via delle raccomandazioni/conoscenze. In America invece è tutto più veloce: se ti è andato male un provino sicuramente non sei felice, ma allo stesso tempo avrai anche già iniziato a prepararti meglio per quello della settimana successiva. Ovviamente non è tutto rosa e fiori anche là, rimane comunque un ambiente molto competitivo dove ci sono in proporzione molte più persone che concorrono per la stessa posizione. Insomma l’America è come un sapore forte e non è detto che possa piacere a tutti, che ciascuno scelga ciò che è più adatto per sé''.

C'è qualche artista con il quale vorreste fare un feat.? ''Un artista che ci affascina molto è Jacob Collier, ha un talento e una personalità sorprendentemente unici. Il processo creativo con cui compone e, di conseguenza, la sua musica sono piene di sperimentazione e noi amiamo questo concetto a tal punto da farne uno dei pilastri di “Edifici”. Sarebbe davvero bello poterci collaborare, sognare e puntare in alto sono fondamentali per poter continuare a crescere''.

Nella vostra playlist ideale, che brani troviamo? ''Ouch, per noi questa è una domanda davvero difficile. Amiamo la musica a 360° e probabilmente la nostra sarebbe una playlist bipolare, con centinaia di titoli: potreste trovare dai Rammstein a Miles Davis passando per Lady Gaga. Comunque riuscire a creare una playlist per noi potrebbe essere una sfida bella e stimolante, che ne dite di continuare a seguirci per scoprirlo in un futuro molto prossimo?''.