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20/12/2024
17/06/2022 RITA BINCOLETTO
''Il processo artistico ha diverse fasi, come un'onda che nel tempo si alimenta..''
Come e quando nasce il vostro progetto musicale? ''L'ispirazione delle composizioni che rappresentano il progetto è arrivata in seguito ad un viaggio a Granada, terra dove convivono culture differenti. Ci ha sempre affascinato il modo in cui viene interpretata la musica come il flamenco, che deriva anche dalla musica araba, molto diretto e di sangue e dove l’improvvisazione è parte vitale dell’atto artistico''.
''Duende'' è la vostra più recente release. Come si è sviluppato il processo creativo di questo lavoro? ''Il processo artistico ha avuto diverse fasi, come un’onda che nel tempo si alimenta sempre più, puntando verso riva. Inizialmente la suggestione della terra spagnola, in seguito la ricerca della musica antica del Mediterraneo, e a completare il percorso l’influenza sonora di suggestioni orientali. Il libro di García Lorca “Juego y Teoria del Duende” ci ha dato la visione emotiva finale che ha guidato la realizzazione di questo album.
Questo progetto è partito con l'amore per le melodie arabeggianti a cui abbiamo legato il tema del viaggio onirico che ci porta con la fantasia da una terra all'altra, dall'isola alle porte di una città del Medio Oriente, dal Duende della spagna agli abissi del Mediterraneo, mare antico e mitologico''.
Quanto di ognuno di voi c'è in ''Duende''? Come le vostre tre figure artistiche hanno lavorato insieme e si sono intrecciate nella realizzazione di queste tracce? ''Tutti e tre abbiamo contribuito alla realizzazione del disco. Il gusto per la musica che si affaccia al Mediterraneo è una caratteristica comune, anche se ognuno si esprime anche in altri generi musicali. L'idea e i brani sono quasi tutti originali scritti da Rita Bincoletto e Diego Vio, i testi sono di Rita, ma il contributo di Max Trabucco è stato importantissimo perché con l'uso di particolari percussioni come l'Udu, il Bodhran, e molti altri ha saputo concretizzare la nostra ispirazione. L’ospite speciale di questo progetto é Anais Drago, talento del violino che ha colto subito lo spirito del progetto e si è immersa con noi in questo viaggio''.
''Duende'' "parla" di Mediterraneo e di tutte le terre che si affacciano sul nostro mare. Cosa vi lega ad esso? ''Tutti siamo legati in modo particolare al mare perché respiriamo la cultura e l'arte della città di Venezia, a noi molto vicina. Il vento di questa città ha sempre spirato verso il Mediterraneo e soprattutto verso Est. E' una città a più dimensioni: riflessiva, come l'acqua che riflette il nostro mondo interiore, ma anche aperta verso il mondo esterno, ricca di socialità, di scambi culturali. É il nostro porto di partenza per questo viaggio nel Mediterraneo''.
Non solo un viaggio geografico, ma anche introspettivo. Quali emozioni vivono in ''Duende''? ''Certamente, già la parola ''Duende'' racchiude in sé un sentimento: è quello di creare una relazione tra gli opposti mondi dentro di noi, tra mondo esteriore e interiore, è una guerra di emozioni, un legame misterioso tra l'oscurità dell'inconscio e la luce della coscienza, è ciò che dà i brividi, un elevato stato di emozione che si concretizza nell'atto artistico. Il disco infatti ha brani come ''Isola'' e ''Duende'', che descrive appunto un mondo introspettivo, e altri come ''Amygdalaki Tsakisa'', brano tradizionale greco che brinda al godere della vita in compagnia delle persone che amiamo. Parliamo anche del lato introspettivo dell’amore in ''Esperaré'' ma anche della dolcezza del naufragare nei nostri pensieri in ''Samba em Naufrágio''''.
Appuntamenti dal vivo: dove e quando presenterete ''Duende'' al vostro pubblico? ''I prossimi appuntamenti saranno il 25 Giugno al Chioscofaro di Jesolo e il 14 Luglio per la rassegna Women for Freedom in Jazz che si terrà a Venezia''.