CATT "Change"
(2023 )
A tratti meravigliosamente desueto, quasi provenisse da un tempo lontano, incastonato come un diamante nella memoria più remota di noi che abbiamo intorno agli xxx anni, “Change”, su etichetta ListenRecords Berlin, è la delizia che a tre anni dal debutto autoprodotto di “Why, Why” ripresenta in tutto il suo splendore Catharina Schorling, in arte CATT, polistrumentista tedesca classe 1995.
Voce soave, limpida e cristallina – chiamatela celestiale, angelica, o come volete – al servizio di melodie-killer ampie e antiche, spazia con la più assoluta nonchalance tra morbide, avvolgenti ballate pianistiche ed incursioni affatto timide in territori limitrofi, senza mai eccedere o snaturarsi.
Sebbene poco più di un’esordiente, con sorprendente spontaneità ed una invidiabile maturità da consumata veterana pennella un disco pulito e lineare nel quale tutto fila per il verso giusto, privo di azzardi, asperità o rischi, eppure così confortevole, disinvolto, scorrevole.
Forte di innumerevoli singalong sparsi a piene mani come petali di rosa, l’album veleggia sciolto – a suo modo spavaldamente sicuro di sé - sulle ali di brani armoniosi ed essenziali, mai ridondanti, eppure forti di arrangiamenti ben calibrati e di sonorità levigate ed eleganti.
Canzoni semplici, in fondo, ma spesso memorabili: dal mid-tempo laid-back della title-track à la Fleetwood Mac al ballabile languido di “Seven wishes”, dalla toccante mestizia retrò di “Honesty lies” al pulsare sostenuto di “No one ever tells you”, dalle atmosfere à la Paul Simon di “Dream of a sun hat” (con prezioso contrappunto di tromba, suonata dalla stessa CATT) alle suggestioni d’antan di una “I’m the wind” che fa tanto Fairground Attraction, fino alla chiusura morbida di “Slow motion harmony”, con arpeggio bucolico sublimato in una coda quasi mariachi che vorresti non finisse mai.
Ha qualcosa di Adele (“Spell me free”), qualcos’altro di Lana Del Rey (“Wild heart”), ma può permettersi il lusso – concesso a pochi - di ostentare una personalità strabordante senza mostrare ombra alcuna di presunzione. Artista completa e talentuosa, ancora da scoprire in tutta la sua esuberante classe. (Manuel Maverna)