LA COLLERA  "Dove inizia la notte"
   (2023 )

E’ un indie-pop elegante - ben scritto, ben arrangiato e ben prodotto - quello declinato dal quartetto milanese La Collera nelle undici tracce di “Dove inizia la notte”, debutto per Alka Record Label dopo anni di rodaggio coronati da brillanti affermazioni e da un’altrettanto assidua esposizione live.

Album solido e convincente, viaggia compatto e spedito tra echi tardo-wave (“Le voci umane”) e spinte più decise verso un rock teso ma pulito, alla maniera dei Ministri (“Corpi caldi sulla neve”), non disdegnando tuttavia puntate più aspre in zona Afterhours (“Che cosa sai di me”, con prezioso featuring di Pierpaolo Capovilla ad ingigantire il brano) o concessioni al pop più accomodante dei migliori Velvet (“Morire non è più di moda”, pregevole testo grondante amarezza).

Lo spettro di possibilità che la band si concede è ampio, una bella mostra di arte mista, milieu ricco e variegato in cui i quattro si destreggiano abilmente tra vivide suggestioni à la Baustelle (“Fotografie”) e rallentamenti riflessivi (“Facile”), senza mai rinunciare a ganci accattivanti (“La pioggia e l’inferno”), a chorus anthemici (“Mille pezzi”), a riff incisivi (“Obliqui imperfetti”), a melodiose aperture concilianti (“Le voci umane”).

Poco conta che a suscitare interesse per il progetto siano le pulsioni baggy di “Torino Milano sola andata” o la chiusura desolata di “Statue”: ciò che resta è la nitida impressione di un lavoro ricco di spunti e di idee, consistente, costruito con passione e rifinito con cura. (Manuel Maverna)