TONINO CAROTONE  "Etiliko romantiko"
   (2023 )

Questo musicista dalle origini basche, è un nome non nuovo in Italia, essendosi trapiantato artisticamente da un po’ di tempo grazie alla sua passione per le arti e per la musica di casa nostra.

Tra i motivi per i quali è nata la scelta di chiamarsi Tonino Carotone, nome d’arte di Antonio De La Cuesta, c’è un tributo a due artisti italiani con i quali si riconosce: Renato Carosone e Fred Buscaglione.

Artista colto, dà dimostrazione della sua ecletticità cantando in ‘Etiliko Romantiko’ in ben cinque lingue, abbracciando di fatto l’amato mar Mediterraneo e la sua cultura. Ma se da una parte l’estetica musicale delle canzoni di Carotone è solare ed allegra, le parole diventano la chiave per capire la sua proposta artistica e per intuirne lo spessore.

Oltre all’amore nelle sue varie sfacettature (‘L’Amore Non Paga’, ‘Tonino L’Amoroso’), nei temi dei suoi racconti-canzone si trovano gli ultimi e gli innominati, pensieri che trasudano saggezza e tristezza, risultanti di vite trascorse duramente (lo stupendo, fumoso jazz de ‘Il Re Del Bar’) ma con qualche pizzico di tenera speranza (‘Solcando Le Onde’, con il coro dei bambini del Piccolo Coro dell’Antoniano), immaginata nella mente “senza confini” dei bambini immigrati.

Lo stile di Carotone ricorda molto, in effetti, un immaginario incontro tra Carosone e Buscaglione, ma si sente anche il Tom Waits più graffiante ed al culmine di una sbronza, mentre disperato, esterna crude verità.

Per Carotone, questa è stata anche l’occasione per coinvolgere altri artisti, a patto che ne condividessero lo spirito ribelle ed un sottile tentativo di regalare almeno un po’ di allegria a chi non ne è abituato.

Visto oggi, Tonino Carotone sembra apparso direttamente dagli anni ’60, oppure potrebbe essere la risultante di una ricerca filologica “alla Ry Cooder” (il riferimento va al lavoro di quest'ultimo che ha portato al ''Buona Vista Social Club''). Carotone dà comunque l’impressione di un moderno combattente mentre affronta i nostri mali, che probabilmente sono da sempre gli stessi.

‘Etiliko Romantiko’ non è un album che mira a compiacere, e al di là dell’apparenza festaiola si avverte una volontà artistica (aggiungerei anche politica), determinata a denunciare un malessere diffuso ed evidenziato solo nelle sue esternazioni più estreme. (Mauro Furlan)