KRAFTWERK  "The mix"
   (1991 )

Dopo l’uscita del Caffè Elettrico, la sigla si congelò per qualche anno, mentre il mondo dei sintetizzatori andava avanti, anzi, usciva di moda travolto dalle nuove mode della pop music. Fu quindi un particolare effetto, questo disco: lungi dall’essere considerata una “compilation”, venne definito da Ralf & Florian “il nostro disco dal vivo”, perché tutte le revisioni delle loro canzoni furono pensate da loro, fatte in studio da chi, appunto, considerava lo studio come il proprio stadio personale. Certo, i tifosi non furono particolarmente contenti, dato che mancavano tracce inedite, e le rivisitazioni rischiavano di rendere banali i concetti d’origine (poi, si poteva anche alludere all’assenza di pezzi come “The model”, tanto per dire). Però era un buon propedeutico per chi voleva avvicinarsi alla band per la prima volta, magari sorpreso del fatto che gli originali risalivano a 15 anni addietro. C’è comunque di che divertirsi, con “Radioactivity” che cambiò testo, e diventò “STOP RADIOACTIVITY”, con tanto di lista di località colpite da piogge non propriamente adorabili (Sellafeld, Harresburg, Hiroshima, Chernobyl), o con la trascinante re-version di “The robots”. Forse, alla lunga, può risultare un po’ noioso, e comunque postdatato in un mondo che si stava avvicinando al grunge. Però, se per 70 minuti volete farvi cullare da robot danzerecci, questo fa al caso vostro. (Enrico Faggiano)