ELETTROGRUPPOGENO "Elettrogruppogeno"
(2023 )
Quale miglior biglietto da visita è se, in ambito musicale, ci si presenta in maniera stravagante ed insolita, con l’aggiunta di zollette d’ironia e ragionata follia?
Infatti, innestando questi elementi sul pentagramma, uscirà la firma degli Elettrogruppogeno, nerd-band che fa capo ad Andrea Capirchio e che, dopo un gruppetto di singoli, scodellano l’omonimo album d’esordio con otto pezzi tutti protesi a trattare l’universo nerd, ricorrendo a pennellate di pittura pop, rock, elettronica e indie, con griffe decisamente identitaria.
Con i neuroni non completamente a posto (per loro scelta…) abbracciano la bizzarra missione di piombare dall’anno 2099 per salvare la musica con la giusta faccia tosta e un’ironica presunzione che non guasta mai, tanto per non prendersi sul serio e suscitando diletto col capo-singolo “La mia ragazza è una nerd”, uscito in doppia versione clip-videogame: originali anche in questo!
Invece, “Mekkaniko” sciorina flussi sciolti di synth-pop in libero arbitrio, mentre l’allucinato nuovo singolo “Sudococa” amplia indubbiamente il loro formulario artistico; e, a metà strada, i ragazzi si giocano la fun-ballad “Instadiva”, che punta a ridicolizzare il vanto di certe ostentazioni Social fuori luogo.
Saltellando quà e là nell’anima di “Metacanzone” e Rockstar”, il combo lambisce (talvolta e volentieri) l’ammicco ai Pinguini Tattici Nucleari ma senza esagerare: giusto un piccolo sfizio all’occorrenza. Poi, la più bella pop del reame, “Genetica”, la fissano in penultima stazione, avvitandola con rondelle d’elettronica sci-fi: e, per chiudere la missione salvifica, firmano lo schizzato trattato di “M’asciugo all’umido”, a dir la verità non una chiusura coi fiocchi ma, comunque, protesa ad un assalto originale riuscito a metà, che fissa il risultato finale sul 7-1.
Insomma, subendo appena un autogol, direi che gli Elettrogruppogeno han schioccato (su otto palloni giocati), sette tiri spettacolari andati a segno nella porta giusta. (Max Casali)