EDENYA  "Another place"
   (2023 )

Un buon progressive dalla Francia, la band Edenya è capitanata da Marco (cognome non pervenuto) alle tastiere e programmazioni, e da Clélia Lenoble alla voce principale e cori. L'album “Another place” è composto da dieci canzoni dove si incontra rock, elettrico ed acustico, e folk. Il tutto con l'approccio prog, che con le sue strutture dà un tocco narrativo ai brani.

L'impostazione e il timbro vocale di Lenoble fanno ricordare Anneke Van Giersbergen, quando canta nel Devin Townsend Project. Spinta, ma che mantiene sempre una certa dolcezza. Le composizioni alternano momenti soffici a fasi più dure, però nel complesso il sentimento prevalente è quello della tristezza, in un senso drammatico. Ci sono più momenti in cui batteria e basso tacciono, per lasciare spazio agli arpeggi di chitarra e alla voce, con fondali ambientali di tastiere, come in “Let me go” e “I hope”, con crescendo emozionale. Con la morbidezza talvolta si sfiora il dream pop, come in “Somewhere in my dreams”.

“Garden” è uno strumentale per pianoforte, raggiunto dal violino, ed è un momento strappalacrime che apre le danze ad “Another place”, la titletrack, che ospita parole di conforno materno: “My sweetheart, you feel so scared and sad (…) don't cry, my dear, you must be strong today, you'll find your way”. Il brano poi esplode, è il classico 6/8 epico. L'altro brano lungo (9:38) è “Inside your walls”, con testo introspettivo e violino folkeggiante.

Gli Edenya ci portano in un giardino incantato, dove liberare le emozioni. (Gilberto Ongaro)