GAIA MATTIUZZI "Inner core"
(2022 )
“Inner Core” è il nuovo album della cantante, perfomer e compositrice Gaia Mattiuzzi. Pubblicato a novembre per l’etichetta berlinese Aut Records, il disco è stato prodotto e realizzato durante il biennio 2020/21, in particolare durante i vari lockdown.
“Inner Core” sviluppa una proposta ascrivibile alla voce jazz, ma per larghi tratti rappresenta con successo il desiderio di trascendere gli schemi classici del (e dei) generi, concedendo ampio spazio all’elettronica, a ricami classicheggianti e, inevitabilmente, anche alla voce di Gaia Mattiuzzi.
Sin dalle prime battute, la sensazione è quella di ascoltare un prodotto non soltanto fresco e contemporaneo, ma anche dal respiro internazionale: è una locuzione abusata e usata spesso impropriamente, ma non in questo caso.
Apre “Calyx”, che riprende una composizione di Phil Miller e Robert Wyatt ed è stata realizzata in due momenti separati, seguito da “The Way of Memories”, con un’elegantissima progressione jazz impreziosita dal piano di Alfonso Santimone, prima di una coda aperta a dilatazioni ambient.
“About the End of Love” è un altro perfetto esempio di coesistenza tra note classiche ed elettronica, mentre la successiva “From Dewy Dreams” è un po’ più essenziale nella struttura, ma non meno ispirata. “The Last Flower in My Hair”, prodotta dal batterista e Ludwig Wandinger e arricchita dalla partecipazione di Philipp Gropper (sassofonista) e Elias Stemeseder (pianista) è forse il brano dall’afflato più sperimentale del lotto, con traiettorie imprevedibili e qualche sfumatura psichedelica.
“Riding a Photon” e “Winds of May” chiudono, sintetizzando una notevole quantità di spunti, di idee, di forme espressive e riuscendo a legare, ancora con straordinaria maestria, l’anima più contemporanea e quella più classica.
“Inner Core” è un lavoro per palati fini, ispirato e curatissimo sia in termini tecnici che di produzione. (Piergiuseppe Lippolis)