ETCETERAL "Rhizome"
(2022 )
Gli Etceteral sono un trio sloveno di musica sperimentale. A due anni da “Ama – Gi”, la band è tornata a novembre di quest’anno con “Rhizome”, un disco (uscito per Glitterbeat Records/Tak:til)) che prosegue un certosino lavoro di ricerca verso poliritmi jazz dal sapore futuristico, ottenuto grazie a esplorazioni modulari, batterie ipnotiche, ricami di sassofono e i visual, che hanno un ruolo centrale all’interno del progetto.
“Rhizome” è un disco che riesce a unire libera improvvisazione, un’elettronica liquida e a tratti sperimentale e un jazz denso di groove, finendo per accogliere ritmiche afro, tracce di dub profondo e allucinato e, a tratti, addirittura aperture di tipo kraut. In un’operazione solo concettualmente simile a quella dei connazionali Širom, gli Etceteral riescono a incarnare una sorta di avanguardia del jazz, elaborando un suono lisergico e ipnotico, ma soprattutto originale e fresco.
In apertura, “Meadow Sage” trascina senza preavviso in un mondo fatto di jazz elettronico liquido e psichedelico, a tratti persino dissonante, “Gologlavka” insegue il groove e cambia frequentemente velocità, e “UY Scuti” è una parentesi più breve ed essenziale, poi “Brasshopper” e “Rome Burns” finiscono in territori non distantissimi dai Comet Is Coming.
"Rhizome" continua con “95959595”, che accetta di rallentare leggermente per infarcire il suono di effetti psichedelici, e “Dunno”, un incredibile momento che meriterebbe una locuzione a sé stante, qualcosa di simile a avant-psych-ambient-lounge, mentre “Ton 618” proviene da ambientazioni sci-fi. La chiusura è affidata alle traiettorie sghembe di “Ave” e alle note più rarefatte di “Idler Idol”, con cui “Rhizome” va definitivamente in archivio.
Il secondo lavoro degli Etceteral è un’altra chicca proveniente da un territorio vivace in termini di sperimentazioni sonore: se i già citati colleghi stanno riuscendo (finalmente) a ottenere l’attenzione che meritano, la speranza è che anche gli Etceteral, proseguendo in questa direzione, possano vedere il proprio nome citato a fine anno dalla stampa di settore. (Piergiuseppe Lippolis)