MARILENA ANZINI  "Gurfa"
   (2022 )

“Gurfa” è un’antica parola araba che significa “una manciata”, e che indica la quantità di acqua che si può tenere in una mano.

Marilena Anzini l’ha scelta come titolo del suo nuovo lavoro in studio e come base di partenza per una riflessione su quanto tutto sia connesso nell’alveo di una realtà più ampia da cui dipendiamo e nella quale compiamo i nostri movimenti.

Marilena ha messo al centro del discorso la voce: canto corale, improvvisazione, canto gregoriano e non solo, scegliendo arrangiamenti strumentali piuttosto essenziali. Quasi sempre presente la chitarra acustica, ma un attento lavoro in fase di produzione ha permesso di conferire ai brani identità forti e riconoscibili, utilizzando elementi sempre diversi a seconda delle necessità.

Sono otto i pezzi di “Gurfa”, con “Details” ad aprire su note folk classico prima di un sorprendente finale, e “Marea”, brano interamente a cappella, a chiudere con un testo dal forte gusto poetico e dall’atmosfera un po’ surreale, con la preziosa partecipazione di Oskar Boldre.

L’ensemble vocale Ciwicè ha partecipato a un lavoro per certi versi atipico, in cui la voce si fa strumento e la musica è quasi contorno, ma è anche funzionale all’esaltazione di ricerche e tecniche sempre nuove e imprevedibili. L’atmosfera sognante di “Rhodè” è uno dei passaggi più interessanti nella fase centrale, insieme a “Due Febbraio” col suo tono sommesso e vagamente nostalgico, ma non c’è nulla che non appaia a fuoco.

Probabilmente non per tutti, “Gurfa” è un lavoro ambizioso e tecnicamente solido, che conferma le ottime sensazioni che Marilena Anzini aveva già regalato con “Oroverde” due anni fa. (Piergiuseppe Lippolis)